Ambiente

Monza, stop al consumo di suolo: i Comitati dei cittadini lanciano una raccolta firme

La petizione, presentata in un incontro sul quartiere Cazzaniga, dovrebbe essere presentata in Comune entro fine settembre. L'obiettivo è far sentire la propria voce sulla Variante al Pgt.

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Una raccolta firme per chiedere all’amministrazione comunale di Monza un provvedimento di salvaguardia su tutte le aree libere. Con gli obiettivi di evitare ulteriore cementificazione di aree verdi ed agricole, sino all’approvazione di una Variante Pgt (Piano di governo del territorio) a zero consumo di suolo, e di portare avanti interventi sul patrimonio edilizio esistente.

Sono queste le richieste del Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni di Monza. Che hanno cominciato a presentare la loro petizione in un incontro al Centro civico San Biagio-Cazzaniga, uno dei quartieri di Monza più sensibili sul fronte dell’urbanizzazione.

“Nella nostra città la superficie urbanizzata, comprensiva di larga parte del Parco, è già al 68,82%, ma il consumo di suolo continua ad avanzare nonostante ci siano un patrimonio di aree dismesse pari a 650mila metri quadrati e quasi 7mila alloggi non occupati” afferma Giorgio Majoli, il portavoce del Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni di Monza.

“Da gennaio 2012 a maggio 2019 sono stati approvati in generale 27 Piani attuativi e altri interventi edilizi su aree verdi e agricole – continua – il quartiere Cazzaniga, con la sua già alta densità abitativa, è, insieme a Triante, quello più interessato da interventi di consumo di suolo con 4 Piani attuativi approvati per una superficie complessiva di 100mila metri cubi”.

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Gli esempi di quello che sta avvenendo e dovrebbe succedere nel prossimo futuro di questa zona nella parte Nord di Monza, dove ci sono il Parco e l’Ospedale San Gerardo, sono numerosi e significativi. Anche dopo l’annunciata redazione della Variante al Pgt, il 20 dicembre 2018, da parte della Giunta comunale guidata dal sindaco Dario Allevi (qui la news).

“Uno dei casi più eclatanti è l’ex Cinema Maestoso, un’area di circa 21mila metri cubi, dove, dopo le modifiche, si stanno costruendo un supermercato al piano terra con un ristorante al primo piano (clicca qui) – spiega Majoli – ebbene in questa struttura in costruzione sarebbe dovuto sorgere anche il nuovo Centro civico, poi il Comune ha dato al privato la scelta di dove realizzarlo, con l’alternativa di pagare un milione e 100mila euro allo scadere della Convenzione semestrale. Questo accordo aveva il termine del 19 giugno di quest’anno, dove sarà realizzato il nuovo Centro civico?”.

Un’idea potrebbe essere l’ex Feltrificio Scotti, altra mega area del quartiere Cazzaniga. Oltre 34mila metri cubi dove era inizialmente prevista anche la Casa della musica ed ora oggetto di modifiche in corso. Tra i Piani attuativi riguardanti questo quartiere di Monza, si sta costruendo, tra l’altro, in via S.Andrea-Lissoni, via Ponchielli, via Mascagni, via Clementi, via Birona-Leoncavallo e via Monteverdi-Sgambati.

“Riteniamo che sia sempre necessario, a Cazzaniga come nel resto della città, mantenere un equilibrio tra aree edificate e non edificate – sostiene il portavoce del Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni di Monza – siamo già in una situazione in cui la bilancia pende decisamente dalla parte di queste ultime, quindi è necessario smettere di costruire”.

Ecco perché la raccolta firme per la petizione avrà tempi piuttosto celeri. L’obiettivo dei cittadini è di presentarla in Comune entro fine settembre. Magari facendo precedere la consegna da un corteo per le vie del centro. Come già avvenne nel 2011. Quando, su iniziativa dei residenti del quartiere S.Albino che volevano difendere la Cascinazza dalla Variante al Pgt prevista dalla Giunta Mariani, 500 persone consegnarono una petizione con oltre 2mila firme. E, alla fine, l’amministrazione comunale fece marcia indietro.

Per cercare di raccogliere quante più firme possibile, il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni di Monza ha cominciato a muoversi inviando via mail la petizione cartacea ai cittadini interessati. Nei prossimi giorni sarà valutata la possibilità di permettere la sottoscrizione del documento anche on line.

La tematica urbanistica, del resto, comunque si possa pensarla, è sicuramente di grande attualità. Anche perché il consumo di suolo si inserisce in un discorso sulla vivibilità generale di un quartiere. “A me che ho una certa età, viene da dire che a Monza c’è il rischio di vivere un periodo di bombarcementi dopo quello dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale” afferma Giacomo Correale del Comitato via Boito/Monteverdi.

“Il quartiere Cazzaniga non ha una piazza, è poco passeggiabile – continua – ha bisogno di un’identità che lo renda attrattivo verso l’esterno e di sfruttare le sue potenzialità come la presenza dell’Ospedale e della Facoltà di Medicina dell’Università Bicocca, con oltre 3mila iscritti”.

La tutela delle aree verdi e agricole in città, insomma, probabilmente sarà al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica di Monza anche nel prossimo futuro. Del resto la raccolta firme, lanciata dal Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni di Monza, è solo l’ultimo capitolo di un’opera di sensibilizzazione e protesta messa in atto da questi gruppi di cittadini.

Che, negli ultimi mesi, hanno attaccato la Variante al Pgt (leggi l’articolo), hanno realizzato il Libro Bianco 2.0, una sorta di raccolta di denunce e soluzioni, hanno detto la loro sull’arrivo della metro a Monza (qui l’approfondimento).

E lo scorso marzo hanno presentato in Comune una serie di proposte alla Variante Pgt. Tra queste la bonifica delle aree inquinate, la creazione di un Parco periurbano, la riqualificazione delle aree dismesse con riduzione della destinazione residenziale, il potenziamento della rete ciclabile e il restauro di Villa e Parco alla loro vocazione originaria. Di carne sul fuoco, insomma, ce n’è tanta. Vedremo cosa si riuscirà a mangiare.

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