Arcore. La sua origine è incerta e si perde nella notte dei tempi. Ma la cosa certa è che la tradizione del “caffè sospeso”, nata a Napoli dall’abitudine solidale di donare la consumazione di una tazzina a beneficio di uno sconosciuto, spesso meno abbiente, si è diffusa un po’ in tutto il mondo e ormai tocca ambiti di beneficenza sempre più variegati.
L’ultimo esempio, che in qualche modo pesca non dal fondo del caffè, ma dal cuore di tante persone capaci di fare del bene e prendersi cura degli altri, arriva dall’associazione “Mio Fratello”. E precisamente da Arcore. Dove la realtà benefica nata nel novembre 2020 in memoria di Francesco Martusciello, giovane scomparso a 39 anni dopo una lunga malattia, di cui si è molto occupato Christian Cotsoglou, primario del dipartimento di Chirurgia Generale Oncologica dell’ospedale di Vimercate, ha realizzato il progetto di housing sociale “Casa Francesco”.
Grazie all’iniziativa le “Notti sospese”, lanciata nel periodo natalizio, “Mio Fratello” ha raccolto fondi sufficienti per garantire 10 mesi di ospitalità gratuita nella struttura abitativa di Arcore. A beneficiarne saranno i malati e i loro accompagnatori, persone costrette ad allontanarsi per mesi dalla propria Regione di provenienza per farsi assistere all’Ospedale di Vimercate o in altre strutture sanitarie del nostro territorio.
L’INIZIATIVA
“L’idea delle “Notti sospese” si richiama ad un gesto di pura solidarietà – afferma Stefano Martini, presidente di Mio Fratello Odv – abbiamo deciso di proporla agli amici della nostra associazione”. “Il successo è stato clamoroso – continua – per noi è un’iniezione di energia, che ci spinge a lavorare con ancora maggiore intensità attraverso la nostra associazione”.
In quasi tre anni dalla sua inaugurazione l’ambizioso progetto di welfare abitativo, “Casa Francesco”, ha messo un appartamento completamente arredato a disposizione di tante persone che si sono trovate a dover affrontare, a centinaia di chilometri da casa, il fardello della malattia, oncologica e non solo. E lo hanno dovuto fare senza poter contare su un’adeguata disponibilità economica.
“Normalmente si alloggia a “Casa Francesco” a prezzi molto calmierati – spiega il presidente di Mio Fratello – la nostra associazione, infatti, tolti i costi fissi legati al pagamento delle utenze e della lavanderia, reinveste tutti i fondi raccolti nell’housing sociale“.
LE PROSPETTIVE
La domiciliarità solidale non è l’unico ambito di attività dell’associazione che ha come motto la frase “Se ti prendi cura delle persone, vinci sempre”. In pochi anni, infatti, Mio Fratello ha già donato, ad esempio, un tromboelastografo di ultima generazione e un paio di occhiali chirurgici galileiani all’Ospedale di Vimercate.
Ha organizzato eventi come “Corri col Cuore”, con il quale ha finanziato integralmente un master di II livello in “Trauma Management and Acute Care Surgery”, il Memorial Francesco Martusciello, il concerto “Swing ‘N’ Fra“. Solo per citare alcuni.
La beneficenza, come un fiume in piena, si è diffusa in tanti affluenti. Toccando anche i Centri Diurni per disabili. Come quello di Usmate, che ospita ragazze e ragazzi con disabilità psichica, più o meno grave, a cui Mio Fratello ha recentemente donato un’autovettura utile per i vari spostamenti che quotidianamente interessano operatori ed educatori.
Da questo fondo senza fine che è il voler fare del bene agli altri sono pronte ad uscire altre perle di solidarietà. “Stiamo lavorando sotto traccia per ampliare l’offerta abitativa sociale ed andare oltre “Casa Francesco” – annuncia Martini – vorremmo acquistare uno o più appartamenti in Brianza e nella zona della cintura milanese da mettere a disposizione dei malati e dei loro accompagnatori”.
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