L'iniziativa

La forza della fragilità, a Monza il Premio SLAncio celebra chi non ha voce

Il concorso letterario, promosso da ScriverEsistere, ha assegnato riconoscimenti ai vincitori delle categorie poesia, racconto, canzone e podcast. Ma soprattutto ha dato la possibilità di esprimersi ai malati di Sla.

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Monza. La malattia è spesso associata alla sofferenza, al dolore e, a volte, all’emarginazione. Se poi si tratta della Sla (Sclerosi laterale amiotrofica), malattia neurodegenerativa progressiva caratterizzata da rigidità muscolare, l’unica prospettiva possibile sembra essere quella dell’immobile e isolata attesa della morte.

Il Premio SLAncio, concorso letterario promosso da ScriverEsistere, il magazine mensile di chi scrive con gli occhi, dimostra, invece, che molta vita, voglia di partecipazione e di parola animano anche, forse soprattutto, chi non ha più la capacità di usare la voce.

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E, così, nella Sala San Gerardo di Monza, proprio nel giorno del solstizio d’estate e della Giornata Mondiale della Sla, il concorso, che per la sua seconda edizione ha scelto il tema “Voci dal Silenzio”, non ha soltanto assegnato targhe e opere realizzate dall’artista Pietro Coletta ai primi tre classificati delle quattro categorie selezionate: poesia, racconto, canzone e podcast.

Il Premio SLAncio, organizzato in collaborazione con la Cooperativa La Meridiana, editrice della rivista ScriverEsistere e la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, con il patrocinio di Rai Per la Sostenibilità, infatti, ha acceso la luce e dato lo spazio, che quasi sempre viene negato, ad un modo particolare di intendere la malattia e la cura.

L’OBIETTIVO

“Non si tratta solo di offrire assistenza sanitaria, ma di garantire l’attenzione necessaria alla persona nella sua quotidianità” afferma Roberto Mauri, Presidente della Cooperativa sociale La Meridiana, realtà nata a Monza nel 1976 e oggi in grado di gestire Centri di aggregazione, Centri diurni integrati, alloggi ed appartamenti protetti, il Villaggio Alzheimer Paese Ritrovato, la Rsa San Pietro, Rsd San Pietro e l’Hospice San Pietro.

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“Scrivere con gli occhi significa comunicare e quindi contrastare la solitudine della malattia, i luoghi comuni, i pregiudizi, lo stigma – continua – il magazine ScriverEsistere ci insegna che dobbiamo essere grati per tutto quello che abbiamo perché la felicità è qualcosa dentro di noi da vivere in qualsiasi momento e condizione“.

IL PREMIO SLAncio

Il concorso letterario, che ha avuto come media partner Il Dialogo di Monza e il Movimento Mezzopieno, ha vissuto il suo momento conclusivo con un evento, condotto dal giornalista Fabrizio Annaro, che sin da subito, con le parole dei redattori di ScriverEsistere, molti dei quali presenti nella Sala San Gerardo, ha trasmesso un senso vero e profondo.

“La scrittura diventa suono e crea ponti che permettono di incontrarsi con gli altri senza restare isolati, al freddo di relazioni perdute – affermano – con il nostro giornale, ScriverEsistere, abbiamo provato a noi stessi di avere la voce che credevamo perduta con la SLA e con Premio SLAncio forse vogliamo “provocare il mondo” e gridare l’importanza di avere uno spazio di parola”.

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Proprio le parole, nei numerosi interventi e anche nei messaggi video di chi non è potuto essere presente di persona, come Alessandra Locatelli, Ministra per la Disabilità e Mario Calabresi, giornalista e scrittore, hanno lasciato il segno della costruzione di una sensibilità e di una coscienza collettiva intorno e sulla malattia e la fragilità.

In questa direzione la seconda edizione del concorso letterario, che ha avuto una Giuria composta da Arnoldo Mosca Mondadori, Ferruccio De Bortoli, Mario Calabresi, Luca Crippa, Roberto Mauri, Pietro Coletta, Luca Streri, Alfredo Rapetti Mogol e Luisa Sorrentino, ha coinvolto una serie di enti sociali, sanitari e culturali, sparsi per l’Italia e definiti dagli organizzatori “Amici speciali”. “Tutti accomunati – affermano – dal sostenere un progetto fondato sull’Amare”.

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I PREMIATI

Un evento a più voci, insomma, capace di rompere il muro del silenzio, che spesso nella nostra società fa rima con indifferenza e rifiuto della fragilità interpretata come “scarto” umano, in cui c’è stato spazio anche per la musica.

Quella del violoncello del mare, realizzato con il legno delle barche dei migranti affondati a Lampedusa e suonato da Issei Watanabe. Quella che arriva da una chiesa nel quartiere Forcella a Napoli, dove la fragilità economica e sociale si combatte anche a colpi di note. Quella, infine, della “Vita è Bella” interpretata dal mezzo soprano Valentina Volpe Andreazza, dal Maestro Annibale Rebaudengo e da Issei Watanabe.

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Naturalmente, in mezzo a questo fiorire di emozioni e pensieri concreti, il concorso letterario, nella speranza di poter celebrare nel 2024 la sue terza edizione, ha dato la dovuta celebrazione ai suoi premiati. Ecco la lista completa:

Per la sezione Poesia

1. Maria Anna Martino con “Non nasconderò le mie ferite” da Bagnolo Cremasco (Cremona);
2. Carlo Gioia con “Chi sei tu!” da Milano;
3. Nicolina Lorenti con “Insomnia” da Fiano Città Metropolitana di Torino

Per la sezione racconti

1. Camila Garcia Martinez e Matteo Geria con “Vi presento il mondo di M.” da Roma
2. Claudia Ruscitti con “Anna” da Montesilvano Abruzzo
3. Francesco Brusò con “La panchina” da Mestre Venezia

Per la canzone

1. Ivano Conti con la canzone “Giovanna”
2. Giuliano Longo con “Universo dentro te” da Lecce
3. Maurizio Fumagalli con “Cosa farò” da Monza

Per i pod cast

1. Gioele Garino con “Il mondo di un’anima”;
2. Erika Iveth Cedillo Gonzales e Paolo Oliani con “Un destino dettato dalla facilità, comodità, inconsapevolezza” da Modena;
3. Sara Colonnelli “La voce del silenzio grida io esisto” da Roma

 

 

 

 

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