Una chiave serve per aprire porte o, in senso metaforico, per trovare, ad esempio, la soluzione a determinati problemi. Se si tratta, poi, delle chiavi di una città, allora siamo di fronte ad un simbolo di accoglienza, comunione di intenti o, addirittura, di una sorta di fratellanza acquisita. Proprio tutto quello che hanno ricevuto a Cordoba, in Spagna, gli studenti e i docenti dell’Istituto professionale statale per i servizi dell’enogastronomia e commerciali “Adriano Olivetti” di Monza.
Una delegazione formata complessivamente da quindici alunni delle classi quinte e quattro professori, nell’ambito del progetto Erasmus che promuove la mobilità degli individui del mondo della scuola, infatti, è stata ricevuta con tutti gli onori nel piccolo e caratteristico centro medievale dell’Andalusia. Dove due rappresentanti ufficiali del Comune, gli assessori al protocollo e alla gioventù, hanno consegnato loro le chiavi della città.
La celebrazione, avvenuta all’Alcázar de los Reyes Cristianos, un palazzo monumentale, che con le sue mura merlate, i giardini, le fontane e gli antichi mosaici, è una delle attrazioni turistiche principali di Cordoba, è stato uno dei momenti più significativi di un’esperienza che ha visto gli studenti dell’Olivetti ospiti dell’IES Gran Capitan per quanto riguarda le discipline di cucina, sala e accoglienza turistica e della Escuela Oficial de Idiomas, guidata dalla preside Teresa Liñan Maza, per quanto riguarda invece le lingue straniere.
I DETTAGLI
Nella trasferta in Spagna gli studenti dell’Olivetti, in alcuni casi per 2 settimane, in altri per 6 settimane, sono stati accompagnati dai docenti Marisa Burgi, Katiuscia Diaco, Giuseppe Saporito e Paola Bianchi, impegnati anche in attività di job shadowing, cioè un apprendimento attraverso l’osservazione del lavoro in aula.
Questa è solo una delle attività che l’istituto scolastico di Monza sta portando avanti nell’ambito del progetto Erasmus, il programma dell’Unione europea che mette a disposizione dei fondi nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport.
L’Olivetti, sotto l’impulso della dirigente scolastica, Renata Antonietta Cumino, infatti, ha vinto un accreditamento che dal 2021 e fino al 2027 gli consente di avere i finanziamenti per muovere 100 persone all’anno per iniziative che promuovano, tra le altre cose, la formazione inclusiva e di alta qualità, l’apprendimento informale e non formale.
Un’occasione di crescita personale per gli studenti e il personale scolastico che costituisce la base per ulteriori opportunità future. E sta conducendo in giro per l’Europa l’istituto di via Lecco, in uno scambio vicendevole di cultura, abitudini sociali e modelli di insegnamento. Non solo in Spagna, ma anche in Turchia, Portogallo, Francia e Grecia.
LE PAROLE DEGLI STUDENTI
“Sono state due settimane intense in cui ho avuto la possibilità di crescere sia a livello personale che professionale e in cui mi sono messa in gioco con persone di un’altra cultura da cui ho potuto imparare molto. È stata un esperienza sicuramente unica e indimenticabile di cui porterò sempre i ricordi con me” (Alice Pozzi, 5° A)
“Cordoba mi è proprio entrata nel cuore, mi ha letteralmente incantata, tanto da voler rimanere qui, ancora un po’.
Un grande grazie a tutte le persone che hanno permesso che queste due settimane siano state indimenticabili. Non è un addio, ma un arrivederci” (Michela Botrugno, 5° G)
“È stata un’esperienza davvero unica, mi ha dato la possibilità di imparare più sul campo lavorativo che a livello di comunicazione” (Sofia D’Agostino, 5° G)
“Un’esperienza a dir poco magnifica. Cordoba è davvero una città fantastica con tante belle cose da vedere, ma soprattutto mi sono trovato molto bene con il gruppo, il che mi ha anche aiutato a godermi al meglio questa esperienza che sicuramente mi rimarrà impressa a vita” (Giacomo Raffa, 5° E)
“In queste due settimane mi sono proprio divertito sia in compagnia dei prof che dei compagni. Devo dire che l’Alcazar è un castello molto particolare un con un giardino molto curato ma anche l’interno del castello è molto affascinante con le sue pareti dipinte e alcuni quadri antichi” (Gabriele Priore, 5° C)
“Cordoba è stata un’esperienza intensa. Non solo ha messo tutti alla prova all’interno di una realtà nuova, ma ha creato un vero e proprio gruppo che in poco tempo è cresciuto sia professionalmente che umanamente” (Gabriele Mura, 5° C)
commenta