Il caso

Conflitti e odori: il dilemma dell’area cani di via Tirso a Monza

Assessori, politici, periti e persino avvocati. Per l’area cani di via Tirso, nel quartiere San Fruttuoso di Monza, si sono mossi proprio tutti.

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Assessori, politici, periti e persino avvocati. Per l’area cani di via Tirso, nel quartiere San Fruttuoso di Monza, si sono mossi proprio tutti. Fa un po’ strano che per una normale area cani si diano da fare in così tanti, ma quando di mezzo c’è la salute pubblica e meglio non dare nulla per scontato. Dove per salute pubblica s’intende uno scontro fra residenti, fra coloro che ne vorrebbero la chiusura perché viene usata impropriamente e coloro che invece la considerano un’importante punto di appoggio per i loro amici a quattro zampe.

L’area, realizzata una ventina di anni con adiacente un piccolo parco giochi riservato ai bambini, si trova in fondo a via Tirso, che è una strada a fondo chiuso. Si trova stretta fra caseggiati e palazzi. Una residente spiega che “come divisorio c’è solamente un vialetto pedonale”, mentre un’altra aggiunge che “fra il terreno e le mie finestre ci son solo pochi metri”. Alcuni lamentano la trasandatezza dell’area e soprattutto gli odori giudicati nauseabondi, nonché l’abbaiare dei cani fino notte fonda: pare che ci sia gente che lascia il cane nell’area e poi viene a riprenderselo a notte fonda. Insomma, oltre che in un problema molto serio, l’area cani di via Tirso si sta trasformando in una fonte di attriti e dissapori. Tanto che le distanze con i caseggiati sono state misurate da una relazione tecnica e la questione è sbarcata prima nella Consulta di quartiere e poi in Comune.

Inoltre alcuni residenti hanno coinvolto anche gli avvocati che si sono rivolti al Comune per sapere come ha intenzione di risolvere il problema. Il Municipio dal canto suo nicchia. Gli assessori all’Ambiente, Giada Turato, e Andreina Fuamgalli, titolare della delega alle Politiche Abitative, assicurano controlli e pulizie più puntuali. Ma la questione sta sfuggendo di mano, in modo particolare adesso che andiamo incontro alla bella stagione e le finestre rimangono aperte. I residenti chiedono lo spostamento dell’area in una zona alternativa (l’area del Montagnone potrebbe essere un’opportunità) e il rispetto delle direttive emanate dal ministre per l’Ambiente in tema di aree verdi.

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