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Lazzate, sono solo 4 profughi: donne e bambini. “Mossa disperata”

I primi migranti ospiti in uno degli appartamenti acquistati in via Volta dalla D& Research sono arrivati il 17 agosto.

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Alla fine, nonostante le proteste, le manifestazioni e lo schieramento dei big della Lega, a Lazzate i profughi sono arrivati davvero. Anche se forse non è proprio l’invasione che molti si aspettavano: il 17 agosto nell’appartamento acquisito dall’associazione D&G Research sono state trasferite appena quattro persone, due ragazze della Costa d’Avorio insieme ai figli, rispettivamente di 3 e 6 anni. Lo riferisce l’assessore alla Sicurezza Andrea Monti, che non esita a definirla una “mossa disperata” della Prefettura.

«Da settimane cercavano dei richiedenti asilo donne con bambini, da utilizzare come scudi umani, per fronteggiare la protesta – afferma l’assessore, che è anche consigliere provinciale per la Lega Nord -. Non è però così facile trovarne, visto che sono in numero ridottissimo, rispetto alla stragrande maggioranza composta da giovani maschi esuberanti. Appena ne hanno trovate un paio non hanno perso tempo. Hanno organizzato il trasferimento. Lo sapevamo, anche quando leggevamo le comunicazioni della Prefettura, che nero su bianco asseriva il contrario. Hanno deciso il trasferimento di queste donne da Ronco Briantino, dove erano accolte in una confortevole e pacifica struttura. Hanno scelto la settimana più adatta, quella di Ferragosto, non hanno avvisato nessuno e le hanno infilate dentro il Borgo, a fronteggiare la protesta. Protesta che c’è stata, ma naturalmente qui siamo cittadini civili, noi rispettiamo davvero le donne e i bambini». Niente barricate come a Goro e Gorino nel 2016, dunque, ma un po’ di tensione sì. Secondo Monti erano circa 15 i lazzatesi che si sono radunati in via Volta al momento dell’arrivo delle due ragazze ivoriane: «È volata qualche parola, nulla di più – minimizza l’assessore -, ma il clima è teso. C’erano già stati degli episodi di vandalismo, e non c’è dubbio che le due ragazze, che hanno 23 e 21 anni, siano spaventate».

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La situazione, comunque, non sembra ancora chiarita: «Nelle ultime notti, sicuramente in quelle di venerdì 25 e sabato 26 agosto, non c’era nessuno – continua Monti -, e abbiamo scritto ancora una volta al prefetto per avere il report giornaliero compilato dalla cooperativa. Nel frattempo abbiamo già avuto un paio di incontri con il nostro avvocato, perché la destinazione urbanistica di quell’appartamento non è compatibile con quella prevista dal Pgt (un escamotage burocratico a cui il sindaco Loredana Pizzi aveva fatto ricorso a fine luglio per opporsi all’arrivo dei migranti, ndr)». La D&G Research ha inoltre protocollato la richiesta di residenza: «Abbiamo chiesto se è ai sensi del decreto Minniti, che concede la residenza solo se il richiedente gode della protezione internazionale. Finché se ne occupa la Prefettura non c’è problema – spiega -, ma se un domani queste persone venissero espulse dalla cooperativa, dovremmo essere noi come comune a prendercene cura, assicurando una sistemazione ai minori e alle madri». Un impegno a cui l’amministrazione non potrebbe sottrarsi, ma che risulterebbe in un duro colpo al bilancio comunale.

In apertura, striscioni in via Volta a Lazzate. Nell’articolo, Monti durante la manifestazione del 5 agosto.

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