Attualità

Chioschi in città, Lega e Fratelli d’Italia cavalcano la protesta

I due partiti proseguono la raccolta firme avviata dalle associazioni culturali della città: appuntamento a sabato 19 in piazza Cambiaghi

chiosco monza - mb

Prosegue la battaglia contro i chioschi del centro storico. Alle associazioni culturali che da settimane sono in prima line contro l’installazione dei dehors nelle vie e nelle piazze del centro storico, si sono aggiunti anche alcuni partiti del centro destra. Fra questi, la Lega Nord e Fratelli d’Italia, che sabato 19 marzo scenderanno in piazza per raccogliere firme. Esponenti dei movimenti saranno presenti, dalle 9.30 alle 13 presso il mercato di piazza Cambiaghi, in spalto isolino, per spiegare ai monzesi le ragioni del “No” al progetto voluto dalla giunta per valorizzare il centro storico.

Lo scopo della petizione è di chiedere all’amministrazione di ritirare la delibera che concede al privato di installare in città 13 chioschi, grossi come appartamenti fino a 70 mq di ampiezza, che andranno a deturpare anche alcune zone storiche del nostro centro, che nulla hanno in comune con le istallazioni previste, oltre a generare un’ulteriore concorrenza ai nostri commercianti, proprio nel momento in cui il centro si sta desertificando e i negozi storici stanno chiudendo – hanno spiegato  Federico Arena, segretario cittadino della Lega Nord, insieme ad Andrea Arbizzoni e Andrea Mangano di Fratelli d’Italia -. Non capiamo quindi quale possa essere la pubblica utilità di tutto ciò; solo se si aggiunge che chi gestirà il progetto è una società di proprietà dell’ex assessore di rifondazione comunista, Vincenzo Ascrizzi, si può provare ad immaginare il perchè di una tale follia.”

Il progetto, ribattezzato “Le vie del Lambro”, prevede l’installazione di chioschi turistici – commerciali fra la stazione ferroviaria e Villa Reale, lungo una linea ideale che segue sostanzialmente il Lambro. Obiettivo dell’amministrazione è promuovere la valorizzazione del centro storico. Le associazioni, però, sostengono che i dehors finirebbero per deturpare vie e piazze. Gli esempi, secondo i detrattori, non mancano: piazza Carrobiolo e i Boschetti reali in modo particolare.

Foto di repertorio

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