Ambiente

Emergenza smog: dal 3 febbraio i divieti a Monza. Dura la Lega

Monza e Brianza, è di nuovo emergenza smog. Non solo la provincia MB, nella medesima situazione versano diversi comuni della Lombardia.

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Monza e Brianza, è di nuovo emergenza smog. Non solo la provincia MB, nella medesima situazione versano diversi comuni della Lombardia. Sono dieci, infatti, i giorni nei quali si registrano livelli di pm10 superiori ai consentiti. Ed è di questa mattina il Tavolo aria indetto da Regione Lombardia, al quale sono intervenuti rappresentanti dei comuni, associazioni e i tecnici del Pirellone.

roberto-scanagatti-byrenoldi-mbREGIONE ALLA REGIA – “Di fronte alla grave emergenza che da una decina di giorni fa registrare alti livelli di smog nelle principali aree urbane lombarde, discutere sul fatto che interventi spot siano risolutivi o meno è dimenticare che è in atto un’emergenza che mette a rischio la salute dei cittadini. Nell’attesa che gli interventi strutturali migliorino la situazione, come è successo negli ultimi dieci anni, non possiamo far finta di nulla o andare in ordine sparso – queste le parole espresse dal presidente di Anci e sindaco di Monza, Roberto Scanagatti – Se è vero che l’inquinamento da Pm10 è prodotto in parte dal riscaldamento e in parte dal traffico, per altri agenti inquinanti la responsabilità dei livelli fuorilegge è quasi esclusivamente attribuibile alla circolazione veicolare. Occorre quindi, nei casi di emergenza, prendere provvedimenti che consentano ai comuni interessati di agire insieme, e non a macchia di leopardo, anche per non disorientare i cittadini. E per questo è indispensabile il ruolo di regia di Regione Lombardia, che può fare affidamento sulla legge regionale del 2006. Scriveremo ai consiglieri regionali, per chiedere che su questo tema, condividano e sostengano la posizione dei sindaci”.

ORDINANZE ANTI SMOG – Come associazione dei sindaci, il presidente Scanagatti, ha manifestato la volontà di assumere l’onere di chiedere ai comuni delle aree più inquinate di far scattare ordinanze che vietino la circolazione degli euro 3 diesel, l’abbassamento di un grado della temperatura degli edifici, il divieto di lasciare aperte le porte degli esercizi commerciali e di bruciare legna in camini aperti dopo 10 giorni di superamento consecutivo dei limiti di legge: «di fronte alle previsioni meteo è quindi auspicabile che i provvedimenti vengano adottati tra oggi e domani» sottolinea Scanagatti.

A Monza l’ordinanza scatterà mercoledì 3 febbraio. E’ stabilito il divieto di circolazione dei veicoli euro 3 diesel senza filtro anti particolato (Fap) previsto dall’ordinanza comunale per contenere l’inquinamento da Pm10 (polveri sottili). Il divieto di circolazione sarà dalle 8.30 alle 18 per il trasporto di persone e dalle 10 alle 18 per le merci, escluso i giorni festivi. Il provvedimento impone anche la riduzione di un grado della temperatura negli edifici pubblici e privati e il divieto di tenere aperte le porte degli esercizi commerciali. L’ordinanza rimarrà in vigore fino al rientro dei valori delle polveri sottili nei limiti di legge. Il dettaglio dell’ordinanza sul sito www.comune.monza.it

romeo-massimiliano-lega-nord-regione-mbLEGA NORD, ESPLODE LA POLEMICA – Intorno alla questione inquinamento è esplosa poi la polemica: ad accendere la miccia, il capogruppo della Lega Nord al Pirellone. Per Massimiliano Romeo: «Il presidente dell’ANCI, Scanagatti, si rivolge sempre alla Regione affinché coordini i diversi provvedimenti delle municipalità. Un comportamento legittimo ma credo che il Sindaco di Monza dovrebbe innanzitutto prendere una posizione netta e precisa riguardo l’atteggiamento del Governo che, per l’emergenza smog, ha stanziato una cifra inutile e risibile, ovvero solamente 12 milioni di euro. Una vera presa in giro per i cittadini  e per i lombardi che, come riportano oggi i quotidiani, restano il fanalino di coda per quanto concerne i trasferimenti di risorse dallo Stato italiano. Se aggiungiamo che i 12 milioni di euro, cifra assolutamente esigua, sono ancora fermi al palo, il quadro è completo. E’ inutile compilare il decalogo delle buone intenzioni, dagli incentivi per la rottamazione al potenziamento del trasporto pubblico, se poi Roma non restituisce ai lombardi quanto gli spetta. Scanagatti è stato bravo a stilare il libro dei sogni ma la realtà è un’altra: è arrivato il momento di svegliarsi.”

Domani è stato poi convocato il tavolo nazionale  a Roma dal ministro dell’Ambiente Galletti: il presidente di Anci Scanagatti ha reso noto che rinnoverà la richiesta di individuare al più presto anche a livello governativo protocolli e norme che aiutino i territori ad affrontare l’emergenza, oltre a sostenere interventi strutturali.

 

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