Cronaca

Ilaria Salis, dal Liceo Zucchi al Foa Boccaccio: ecco chi è la maestra monzese detenuta in Ungheria

Le immagini del processo di Ilaria Salis, insegnante monzese diplomata al Liceo Zucchi e militante tra le fila del centro sociale Foa Boccaccio, continuano a far discutere.

petizione Ilaria Salis
La petizione online per Ilaria Salis

Le immagini del processo di Ilaria Salis, insegnante monzese diplomata al Liceo Zucchi e militante tra le fila del centro sociale Foa Boccaccio, continuano a far discutere. La 39enne, in aula lo scorso lunedì 29 gennaio a Budapest, ha fatto il suo ingresso scortata. Lucchetti a polsi e caviglie, sguardo spento e un solo accenno di sorriso quando ha incrociato gli occhi dei suoi cari. Ilaria rischia fino a 24 anni di carcere con l’accusa lesioni aggravate nei confronti di due presunti neonazisti nel corso delle manifestazioni per il “Giorno dell’onore”.

Un’attivista, questa è Ilaria Salis. E proprio dalla realtà sociale che l’ha accolta quando era ancora molto giovane che arriva un messaggio di sostegno. Il Foa Boccaccio, infatti, ha voluto dedicarle un lungo post su Facebook.

“La sua vicenda, dopo mesi di silenzio mediatico, è diventata oggetto di dibattito nazionale e anche qui a Monza, dove Ilaria ha vissuto, studiato e cominciato a fare politica, le notizie riguardanti il suo caso hanno innescato clamore e spontanei moti di solidarietà. In questo scenario, crediamo sia importante sottolineare come il suo arresto rappresenti oggi il caso più eclatante di repressione del movimento antifascista in Europa e sia figlio di una strategia ben definita in cui polizie e governi, quello italiano in primis, hanno aumentato in questi anni la repressione nei confronti di chi sceglie di battersi in prima persona contro questo sistema. Non possiamo quindi far finta di nulla: è compito nostro portare solidarietà a ogni militante antifa che in Italia e in Europa è detenuto o ricercato, non lasciare indietro nessuno anche quando i riflettori dei media si spengono o, come spesso accade, danno voce alle accuse delle procure. Dobbiamo assumerci collettivamente la responsabilità di seguire la vicenda giudiziaria di Ilaria che si prevede lunga e piena di insidie, attivandoci in prima persona, ciascuno secondo le proprie attitudini: al piano politico occorre certamente affiancare il supporto concreto alle spese legali, trattandosi di un processo che ha spese altissime. Lottare perché Ilaria venga liberata subito”.

Vicinanza anche da parte del Liceo Zucchi di Monza, dove Salis si è diplomata con il massimo. Ottimi vottimi, una passione smodata per la storia. Una ragazza dolce e disponibile. “Ringrazio chi si sta mobilitando per lei. In particolare sono rimasto molto commosso dal gesto degli studenti del liceo classico Zucchi di Monza, il liceo che Ilaria aveva frequentato” aveva detto la scorsa settimana suo padre in un’intervista.

Siamo un gruppo eterogeneo di persone accomunate dall’appartenenza, in tempi diversi, alla comunità didattica, educativa e politica del Liceo Zucchi di Monza. Con Ilaria abbiamo condiviso spazi, pensieri, timori e slanci dell’età liceale, e come Ilaria tutti abbiamo mosso i primi passi di una consapevolezza di cittadinanza attiva, di partecipazione e responsabilità civile, nelle aule di quella scuola. Ilaria è una di noi. Come ex studenti del liceo Zucchi esprimiamo la nostra preoccupazione per le condizioni detentive cui si trova sottoposta, auspichiamo un suo pronto ritorno in Italia dove le garanzie dello stato di diritto saranno applicate giustamente anche a lei, e ci stringiamo solidarmente intorno alla famiglia Salis” così gli studenti che hanno creato il comitato “Ilaria Salis Libera”.

Tra i primi a muoversi i compagni di università, che hanno lanciato una petizione online. Tra coloro che hanno firrmato anche Giuseppe Civati, ex deputato PD e fondatore di Possibile, e Morgan, entrambi ex studenti del liceo monzese.

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