Cronaca

A processo la maestra di Monza, llaria Salis in aula con le catene

Prima udienza del processo di Ilaria Salis. In aula visibilmente provata, tenuta per una catena e sorvegliata a vista

legge-avvocato-free-web
- Foto d'Archivio

Ancora polemiche e sconcerto sul caso di Ilaria Salis, maestra 39enne originaria di Monza, detenuta in Ungheria da quasi un anno, accusata di lesioni aggravate nei confronti di due presunti neonazisti nel corso delle manifestazioni per il “Giorno dell’onore”.
Ieri la prima udienza del processo dove Salis ha fatto il suo ingresso in aula visibilmente provata, tenuta per una catena e sorvegliata a vista. Un sorriso accennato solo quando ha incrociato lo sguardo della sua famiglia.
“Dopo che per un anno è stata lasciata a marcire in condizioni disumane, Ilaria oggi è stata “accolta” da un’aula che del luogo di giustizia aveva poco niente. Intorno a lei, soldati e ancora soldati. L’immagine di un processo militare, come nei peggiori totalitarismi. È entrata ammanettata mani e piedi, praticamente al guinzaglio: è questo il trattamento che l’Ungheria di Orbán riserva agli antifascisti. Temevamo che non ne sarebbe uscito nulla di buono. Infatti c’è stata un’ulteriore privazione dei suoi diritti, e basta.
Prossima udienza a maggio, ma non si può continuare così. Il governo si muova, questa situazione non è tollerabile” così la senatrice Ilaria Cucchi che segue da vicino il caso della maestra.

Sulla vicenda si è espresso anche il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie della cittadina italiana detenuta in attesa di giudizio”. Salis, dopo aver frequentato il liceo classico Zucchi di Monza abbracciò la militanza nel centro sociale Boccaccio. Ora rischia fino a 24 anni di carcere.

 

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
commenta