Ambiente

Capitale naturale e cambiamento climatico in Brianza: un confronto cruciale

Oggi in Provincia si è tenuto il convegno dal si è tenuto dal titolo “Capitale naturale della Brianza e cambiamento climatico”

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Lo scorso luglio si abbatté sulla Brianza una violentissima tempesta che provocò danni in molti Comuni: ė lei il Convitato di pietra del tavolo di confronto convocato dalla Provincia di Monza in via Grigna dal titolo “Capitale naturale della Brianza e cambiamento climatico”. Un incontro fortemente voluto al quale ha partecipato l’assessore regionale all’Ambiente, Giorgio Maione, diversi esperti del settore e presidenti di vari ordini professionali e, soprattutto, i Comuni di Monza, Besana Brianza, Cesano Maderno e Bellusco in rappresentanza di tutti gli altri che compongono la Provincia brianzola.

L’incontro ė servito per fare il punto della situazione partendo dalla consapevolezza che tutto ė iniziato tempo fa e che qualcosa non girasse per il verso giusto. Fabio Fabbri, direttore del settore Territorio e Ambiente della Provincia, se ne accorse venerdì 6 ottobre 2017 quando a Sesto San Giovanni, vicino a una fermata dell’autobus, crollò un platano. L’albero si schiantò in via Bellini nel corso di una giornata ventosa, ma neanche poi tanto. Ciò che conta è che in quella circostanza Fabbri si accorse che qualcosa stava cambiando.

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L'assessore regionale all'Ambiente Giorgio Maione e la presidente dell'ordine degli Agronomi Francesca Oggioni

Per usare le parole del presidente della Provincia, Luca Santambrogio, il cambiamento climatico, le tempeste, i crolli e le esondazioni stavano diventando un abitudine. “Mi chiedo ad esempio – ha commentato il presidente – se le specie di alberi che piantiamo adesso vanno bene”. I dati, impietosi, dicono che la percentuale di suolo consumata era del 39,14% nel 2006, poi è passata al 40,11 nel 2012 e al 40,5% nel 2019. Insomma, un aumento continuo.

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Luca Santambrogio, presidente della Provincia di Monza e della Brianza

“Questi momenti servono per crescere – ha dichiarato l’assessore regionale -. Spesso i Comuni sono lasciati soli, ma l’anno prossimo Regione approverà una legge sul clima che vuole creare benessere e migliorare la qualità della vita”. Solo la Brianza, ha aggiunto l’assessore, conta ben 22 alberi monumentali, “che rappresentano un simbolo” e le amministrazioni, spesso con le casse vuote, sono costrette far fronte alle emergenze. “I progetti sul verde vanno bene – ha aggiunto Michela Locati, presidente dell’ ordine degli Architetti paesaggisti -, ma poi questi progetti vanno fatti atterrare nella vita quotidiana”.

Il discrimine, o il vero cambiamento, cosi come ha sottolineato Francesca Oggioni, presidente dell’ordine degli Agronomi, ė l’entrata nei bilanci dei Comuni del capitale naturale, che deve essere considerato come un investimento. Non come un costo. Particolare attenzione deve essere poi prestato al verde privato. Alberi spesso molto grandi che se cadono sono sovente fonte di imbarazzo per le amministrazioni. “Non a caso – ha concluso l’assessore all’Ambiente del Comune di Monza, Giada Turato – stiamo lavorando per predisporre un regolamento”.

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