Quello del Centenario dell’Autodromo di Monza è stato il Gran Premio dei record. 330mila presenze in tre giorni, il 65 % in più rispetto al 2019. I parcheggi hanno accolto oltre 17mila veicoli, la navetta linea nera (per/da Stazione-Autodromo) è stata utilizzata da 45mila persone. Alberghi e ristoranti sold out. L’incantevole e suggestivo spettacolo delle Frecce Tricolori, l’Inno di Mameli, il presidente Mattarella, i vip. Però, sì c’è un però, nonostante i numeri da capogiro, il Tempio della Velocità di Monza si è visto costretto a porgere pubblicamente le sue scuse. A chi e per cosa? Ai tifosi, dopo la pioggia di critiche ricevute a conclusione della manifestazione sportiva.
Nel calderone del malcontento del popolo degli appassionati ci è finto un po’ di tutto: dalle code infinite per accedere ai bagni o davanti ai baracchini dei panini e delle bibite, passando la scarsa visibilità della pista e la Fanzone.
LE SCUSE PUBBLICHE DELL’AUTODROMO
DITO PUNTATO SULLE CODE, TOKEN E FANZONE
“Sono stato al Gran Premio di Monza 7 volte dal 2008 ed è sempre stato il mio preferito con l’atmosfera migliore e l’ingresso generale davvero decente. Come Tifoso sin da quando ero piccolo, lo classifico come una seconda casa. Purtroppo, questo è cambiato quest’anno. Non ho mai riscontrato problemi con le grandi code agli ingressi, o ai chioschi di cibo o bevande. Ormai conosco tutti i trucchi ei segreti per vivere la migliore esperienza a Monza. Quest’anno, però, l’ho trovato mal gestito per tutto il fine settimana. – commenta un tifoso – Il giovedì, la pista è normalmente aperta per incontrare piloti e persone della TV, scattare foto e fare la passeggiata ai box. Quest’anno la parte interna del circuito è stata completamente chiusa alla fine della Parabolica. E, a metà di venerdì, ha improvvisamente chiuso l’intera sezione a chiunque avesse un biglietto “Prato”, per “problemi”. Abbiamo assistito alla gara da dietro due tribune dritte ai box, seduti sul pavimento vicino al compound Media, perché era la migliore visuale che potevamo ottenere da un grande schermo”.
A far storcere il naso poi il sistema dei token e dei braccialetti. “A Monza è stata una vergogna: tutti hanno fatto la fila per più di 1 ora per comprare i gettoni, poi un’altra ora per comprare da mangiare e poi un’altra ora per prendere da bere. Perché non possiamo semplicemente pagare contactless?” commenta un altro tifoso.
Su questo aspetto interviene la Street Food National League, il soggetto che gestisce i servizi di food and beverage all’interno dell’Autodromo Nazionale Monza: “Saranno rimborsati tutti i crediti virtuali associati ai Braccialetti NFC che, per problemi tecnici, non sono stati utilizzati dagli spettatori del F1 Pirelli Gran Premio d’Italia 2022 che li avevano acquistati. La società contatterà tutti i clienti informandoli che, a partire dal 20 settembre attraverso la stessa piattaforma, saranno interamente rimborsati dei crediti residui. Il team di Street Food National League è molto dispiaciuto per l’inconveniente e assicura che le operazioni di rimborso saranno completate nel più breve tempo possibile. Il team è convinto che l’innovazione digitale dei braccialetti NFC, che comunque hanno funzionato regolarmente per moltissimi spettatori, rappresenti una strada da perseguire in futuro”.
Quasi scontata, invece, la polemica sulla FanZone che già teneva banco prima dell’inizio della manifestazione (sigilli si, sigilli no, poi di nuovo si e poi ancora no): “Solitamente allestita il giovedì, pronta per il venerdì. Non è stato nemmeno risolto fino a sabato” ha concluso il tifoso.
Il post originale dell’autodromo
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