L'iniziativa

Cgil Monza Brianza, la Summer School chiude la prima edizione: “Lavoro base della società”

La cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione ai giovani iscritti è stata l'occasione per parlare di cosa fa il sindacato e del suo ruolo di motore del cambiameno in un mondo sempre più complesso.

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Monza. Il Covid-19, ma forse ancor di più le difficoltà di questi ultimi mesi tra inflazione, crisi energetica e delle materie prime, conflittualità internazionale e siccità, ci stanno facendo capire che qualcosa non funziona anche nei criteri socio-economici su cui si basa il nostro modus vivendi. La necessità di un cambiamento, di cui non è facile prevedere tempi e percorsi, può e deve vedere tra i protagonisti anche la Cgil in quanto sindacato, quindi soggetto trasformatore di giustizia sociale e delle condizioni di lavoro.

Ecco perché è significativo che la prima edizione della Summer School, l’iniziativa organizzata dalla Cgil di Monza e Brianza in collaborazione con l’Associazione Alisei ed intitolata “Valore al lavoro”, si sia conclusa proprio con una lezione su chi sia e cosa faccia la Confederazione Generale Italiana del Lavoro, il sindacato italiano più antico e più rappresentativo per numero di iscritti.

Il percorso, rivolto a 25 lavoratrici e lavoratori under 35, giovani in cerca di prima occupazione, ma anche disoccupati, precari e lavoratori autonomi in partita iva (senza dipendenti), infatti, ha cercato di fornire in sei appuntamenti settimanali gli strumenti e la consapevolezza per muoversi in un mondo complicato, in cui, tra pulsioni sociali a volte contrastanti e indecifrabili, è bene tenere sempre presenti i diritti, i doveri e le libertà.

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L’ULTIMA LEZIONE

“La Cgil è un po’ come una casa, che non è perfetta e a volte è un luogo di sofferenza, ma è fondata su un legame – afferma alla platea della Summer School Tania Scacchetti della segreteria della Cgil nazionale – il nostro sindacato è un’associazione di persone che tra di loro si chiamano compagni e compagne e questo deve fare la differenza”.

“La Cgil non offre solo servizi, ma tutele che sono collegate alla crescita dei diritti e ad una consapevolezza più generale – continua – il sindacato è collettivo o non è, deve saper coniugare il conflitto con la capacità di agire il cambiamento attraverso la contrattazione, la soggettività in una rivendicazione collettiva”.

Ambizioni dal valore sicuramente notevole, fondate anche sul lavoro come costruttore della società, che per sperare di realizzarsi hanno bisogno che la Cgil, con la sua storia ultracentenaria e la capacità di adattarsi e determinare le diverse fasi storiche attraversate nel tempo, ricostruisca la partecipazione e il protagonismo dei lavoratori, a partire dai giovani, in un’epoca in cui è difficile fare battaglie generali.

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“La prima edizione della Summer School ha provato ad andare proprio in questa direzione attraverso momenti teorici anche con docenti universitari che hanno parlato agli iscritti di diritto del lavoro e sindacale, busta paga, cultura della sicurezza, salute, mercato del lavoro nel nostro territorio, legalità” spiega Giorgio Garofalo, presidente dell’Associazione Alisei.

COSA FA LA CGIL

Il cambiamento, di cui i giovani possono e devono farsi portatori, parte anche dalla conoscenza. Ecco perché nel corso dell’ultima lezione della Summer School, che si è conclusa con la consegna degli attestati di partecipazione a tutti gli iscritti, si è scelto anche di dare gli elementi principali per definire la Cgil. Anche a Monza e in Brianza.

“Il nostro sindacato è un’associazione di rappresentanza di interessi di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati – spiega Walter Palvarini della segreteria della Cgil di Monza e Brianza – ha un’organizzazione piuttosto complessa, ma funzionale, composta da 13 categorie in grado di coprire il mondo della produzione nelle sue varie sfaccettature, dall’industria ai servizi-terziario fino alla funzione pubblica”.

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“Ogni federazione ha un livello territoriale, regionale e nazionale con una dirigenza, un’assemblea generale e un Comitato direttivo, ma ovviamente sui temi di valenza politica e trasversale la Cgil si presenta con una voce unica – continua – oltre alle categorie, che sono la rappresentanza collettiva, la Cgil ha uffici e sportelli, come quello per i migranti, le politiche sociali, gli artigiani, l’ambiente, la salute e la sicurezza e tutta la parte dei servizi e della tutela dei diritti individuali con il Patronato Inca, il Caaf, Uvl (Ufficio vertenze legali), Upc (Ufficio procedure concorsuali), il Sol (Servizio orientamento lavoro)”.

Ad arricchire il corposo patrimonio della Cgil contribuiscono le associazioni. “Ci sono la Federconsumatori, l’Auser (Associazione per l’invecchiamento attivo) e Sunia (Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari) – ricorda Palvarini – a Monza e in Brianza all’interno del nostro sindacato operano anche l’associazione Alisei, che promuove attività culturali, formative e informative e Diritti Insieme, un’associazione di promozione sociale”.

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UN PUNTO DI PARTENZA

Se i giovani devono essere tra gli artefici principali di un cambiamento che vada nella direzione di una maggiore giustizia sociale e si basi su un modello del lavoro costruito anche attraverso l’operato della Cgil, è importante sapere le aspettative e l’opinione delle nuove generazioni sul sindacato.

È quello che ha cercato di fare la Summer School con un questionario sottoposto agli iscritti all’inizio del corso. I risultati indicano che le idee sono già piuttosto precise e in gran parte corrispondenti alla verità.

“Per il 75% degli iscritti il sindacato fornisce servizi utili ai lavoratori e per nessuno di loro è schierato politicamente – spiega Luca Mandreoli, Responsabile dell’Area migranti e Politiche sociali della Cgil di Monza e Brianza – tra i valori che identificano il sindacato sono emersi la solidarietà, il diritto, le tutele, ma anche uguaglianza, comprensione e fiducia”.

“Interessante il fatto che per definire con una metafora chi sia il sindacalista, gli iscritti alla Summer School abbiano pensato ad immagini come il faro, il medico, l’angelo custode, il direttore d’orchestra, facendo emergere l’idea di colui che protegge e opera per la collettività – continua – servizio e tutele sono l’essenza del sindacato, la cui azione, riprendendo il titolo di un noto film di Ken Loach, deve essere orientata a garantire ai lavoratori pane e rose, cioè stipendio e le bellezze della vita”.

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