Politica

Monza al ballottaggio e i possibili consigli comunali con Piffer, il dominio Pd, Lega e Azione…

Abbiamo calcolato con il metodo d'Hondt la composizione del consiglio in entrambi gli scenari: IV, Possibile e Europa Verde fuori anche in caso di vittoria

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Monza. Venti consiglieri alla maggioranza, dodici alle minoranze. Per capire l’esatta composizione del consiglio comunale a Monza sarà necessario, naturalmente, attendere l’esito del ballottaggio e la nomina delle giunte; già ora, però, è possibile calcolare con il metodo d’Hondt la quantità di seggi destinati alle varie liste in caso di vittoria dell’uno o dell’altro contendente al ballottaggio, ossia Dario Allevi (47,12%, centrodestra) e Paolo Pilotto (40,08%, centrosinistra).

Al netto di eventuali apparentamenti ufficiali al ballottaggio (che modificherebbero i calcoli), il quadro è abbastanza simile: una “robusta” minoranza legata allo sconfitto (11 seggi) più il candidato sindaco Paolo Piffer.

I “SICURI”

Al di là di come finirà, qualcuno è già certo di sedere nel prossimo parlamentino. Uno è ovviamente il candidato sindaco sconfitto al ballottaggio (Allevi o Pilotto). Accanto a lui ci sarò sicuramente il candidato sindaco Paolo Piffer, sconfitto al primo turno ma la cui lista ha avuto accesso al riparto dei seggi.

Già certi dell’elezione anche ben 8 consiglieri del Pd, anche in caso di sconfitta: sono Marco Lamperti (il consigliere più votato della città), Egidio Riva, Pietro Zonca, Giada Turato, Giulia Bonetti, Sarah Brizzolara, Marco Pietrobon e Cherubina Bertola. E altrettanto sicuri del posto sono il civico Sergio Visconti e Arianna Bettin di LabMonza. Lato centrodestra invece dormono sonni tranquilli Massimiliano (Max) Longo, Pierfranco Mafffé, Martina Sassoli (la donna più votata di Monza) e Francesco Cirillo (Forza Italia), Andrea Arbizzoni, Stefano Galli e Marco Monguzzi (FdI), Stefano Galbiati e Desiree Merlini (lista civica) e Simone Villa (Lega): per loro il posto è garantito in ogni caso.

Di seguito invece le due composizioni complete dei consigli comunali nei due casi (ovviamente le ipotesi non possono tenere conto degli eventuali consiglieri nominati assessori che, dimettendosi, libererebbero un posto per il ripescaggio dei “non eletti”).

CASO 1: VITTORIA DI DARIO ALLEVI

In questo caso alla coalizione di centrodestra andrebbero 20 seggi così ripartiti: 7 a Forza Italia, 5 a Fratelli d’Italia, 5 a “Noi con Dario Allevi” e 3 alla Lega.

Per il partito del Cavaliere siederebbero tra i banchi Massimiliano “Max” Longo (per lui 457 preferenze), Pierfranco Maffé (364), Martina Sassoli (357), Francesco Cirillo (235), Alessandro Scotti (154), Vito Santese (138) e Gherardo Brunetti (137). Fuori per un soffio Marco Ferrari (125) e Franco Cosi (121), che possono quindi sperare di rientrare in consiglio in caso di rinunce o di assessorati ai compagni di lista.

I cinque meloniani sarebbero Andrea Arbizzoni (348 voti), Stefano Simone Galli (304), Marco Monguzzi (294), Ilaria Adamo (280) e Marianna Gaspero (225); primo dei non eletti Rosario Gennaro (194). Per la lista civica nel parlamentino siederebbero Stefano Galbiati (298), Desiree Merlini (296), Adalberto Spadari (250), Giacomo Mosca (232) e Edda Maria Vernò (190), con Carlo Cappuccio (168) pronto a subentrare. La Lega sarebbe rappresentata da Simone Villa (227), Federico Arena (216) e Salvatore Russo (178): fuori per un soffio (e alla finestra nella speranza di un “ripescaggio”) Federica Mosconi (176).

Nei banchi della minoranza siederebbero invece il candidato sindaco del centrosinistra Paolo Pilotto e otto consiglieri del Pd: Marco Lamperti (560 preferenze), Egidio Riva (375), Pietro Zonca (322), Giada Turato (272), Giulia Bonetti (270), Sarah Brizzolara (264), Marco Pietrobon (244) e Cherubina Bertola (240). Con loro un consigliere della lista civica Pilotto (Sergio Visconti con 207 voti) e uno di LabMonza (Arianna Bettin, 308). Più ovviamente Paolo Piffer.

CASO 2: VITTORIA DI PAOLO PILOTTO

La maggioranza sarebbe “a trazione democratica”, con ben 15 consiglieri del Pd su 20 totali. Ai già citati Lamperti, Riva, Zonca, Turato, Bonetti, Brizzolara, Pietrobon e Bertola si aggiungerebbero Stefano Toselli (191 voti), Donatella Paciello (172), Andreina Fumagalli (163), Maria Giovanna Porro (141), Leonardo Braccio (140), Lorenzo Gentile (139) e Francesca Dell’Aquila (138). Pronti a entrare in consiglio al posto dei compagni nominati assessori ci sarebbero Angelo Luigi Imperatori (129), Marco Maria Riboldi (127), Michele Erba (105) e Giuseppe “Villy” De Luca (94).

Accanto a loro siederebbero due consiglieri della lista civica facente capo al sindaco (con Visconti entrerebbe Ilaria Guffanti grazie a 128 voti, mentre a Fabio Clarotto che ne ha ottenuti 126 non resterebbe che sperare in un assessorato per sé o i compagni di lista) e altri due di LabMonza (accanto a Bettin siederebbe Lorenzo Spedo, per lui 135 preferenze). L’ultimo seggio della maggioranza sarebbe appannaggio di Azione: il partito di Calenda verrebbe rappresentato da Tullio Parrella, forte di 72 preferenze. Niente da fare per Italia Viva, Possibile e Europa Verde, esclusi dal consiglio anche in caso di vittoria.

La minoranza sarebbe composta, oltre che da Allevi e Piffer, da quattro consiglieri forzisti (Longo, Maffé, Sassoli e Cirillo), tre di Fratelli d’Italia (Arbizzoni, Galli e Monguzzi), due civici (Galbiati e Merlini) e un solo leghista, Villa. Con il partito di Salvini “scippato” di un seggio da quello di Meloni davvero per una manciata di schede: ai padani sarebbero bastati 18 voti in più per avere il secondo seggio.

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