79° anniversario

25 aprile: Monza in piazza per celebrare la Festa della Liberazione fotogallery

Tanti i cittadini che nella mattinata di oggi, giovedì 25 aprile, si sono radunati in piazza Trento e Trieste per celebrare il 79° anniversario della Festa della Liberazione alla presenza delle massime autorità politiche cittadine, delle autorità militari e civili, delle rappresentanze partigiane e delle associazioni combattentistiche e d’arma.

25 Aprile Monza

Monza. Volti commossi, bandiere tricolore e di appartenenza issate, musica e discorsi. Tanti i cittadini che nella mattinata di oggi, giovedì 25 aprile, si sono radunati in piazza Trento e Trieste per celebrare il 79° anniversario della Festa della Liberazione. La consueta cerimonia dell’Alzabandiera si è svolta alla presenza delle massime autorità politiche cittadine, delle autorità militari e civili, delle rappresentanze partigiane e delle associazioni combattentistiche e d’arma che hanno prima sfilato in corteo da piazza Citterio fino al Monumento ai Caduti.

Anche quest’anno, a ricordare il ruolo storico della Liberazione nel nostro Paese, senza dimenticare i sacrifici compiuti dalle donne e dagli uomini che hanno combattuto contro il nazifascismo, le parole del presidente Anpi Monza Emanuela Manco, del sindaco Paolo Pilotto, del presidente della Provincia Luca Santambrogio e del Prefetto Patrizia Palmisani ma anche di tre studenti del ITS Ferrari di Monza che hanno letto dal palco alcuni brani sulla tematica della Resistenza.

25 Aprile Monza

“Perché siamo qui? – ha esordito il sindaco di Monza Paolo Pilotto. “Perché il 25 aprile è memoria. E noi qui vogliamo ricordare, recuperare la memoria, condividerla tra chi fu presente nei momenti della guerra e degli anni che la precedettero e chi per motivi anagrafici non poteva esserlo, anziani e giovani, insieme. Insieme, qui, oggi, vogliamo celebrare e conoscere meglio, liberarci dal peso di ogni pregiudizio e affrontare il senso della storia di un popolo che, immerso come tutti i popoli nella grandezza della condizione umana ma anche nella sua imperfezione, non deve temere di conoscere e riconoscere i periodi sbagliati del suo passato e nello stesso tempo non deve rinunciare a chiedersi ogni giorno che cosa di grande e positivo sia stato capace di fare nei momenti più difficili e in quelli migliori, e quanto potrà ancora fare”.

“Siamo consapevoli che ciò che siamo oggi è il frutto dell’impegno e dell’azione di molte persone che ebbero una grande fiducia nei principi di solidarietà, fraternità e giustizia, protagoniste di una Resistenza espressa in molti modi. Molti, rifiutando la logica della sopraffazione e della violenza, persero la loro vita. Altri, in nome di quella speranza e di quella fiducia, furono tra i fautori della ricostruzione del nostro Paese. Tra i primi e tra i secondi c’erano donne e uomini conservatori e progressisti, credenti e non credenti, analfabeti e colti, civili e militari, imprenditori e operai, uniti dall’idea di una nazione che non aveva bisogno della violenza, ma di libertà, giustizia, pace. La risposta al buio precedente fu il lavoro, la scrittura della Costituzione, la nascita della Repubblica, lo sviluppo di una nazione democratica che in tanti hanno cercato di consolidare attraverso una idea di Europa che abbandonasse progressivamente le aggressioni e le violenze per regolare i suoi rapporti, cercando invece di affrontare insieme scelte economiche e culturali comuni per lo sviluppo pacifico non solo della singola nazione, ma delle nazioni. Quello spirito, guardando allo scenario internazionale, e non solo, a volte oggi sembra vacillare. Per questo abbiamo più che mai bisogno di un continuo rinnovamento, di un ritorno alle testimonianze e agli esempi di donne e uomini che indicarono la strada per convivere pacificamente, per rispettare i diritti umani, per scongiurare nuove guerre e cooperare tra popoli e nazioni“.

La giornata di festa ha avuto inizio alle ore 9 con la celebrazione della santa messa presso la Cappella del Cimitero Urbano e la deposizione delle corone al campo dei Caduti della Resistenza, alla stele ANEI e al campo dei Caduti di tutte le guerre. Alle ore 10.30 da piazza Citterio, angolo via Carlo Alberto, è partito il corteo, accompagnato dalla musica della Triuggio Marching Band, che ha raggiunto piazza Trento.

La testimonianza dell’Anpi

A prendere la parola per prima, durante le celebrazioni, con voce commossa ed emozionata, Emanuela Manco, presidente Anpi Monza che ha ricordato quanto alto, anche in termini di vite umane, sia stato il contributo della città di Monza alla causa della Resistenza.

25 Aprile Monza

“Chiediamoci dove e come saremmo se fascismo e nazismo fossero prevalsi allora – ha esordito Manco. “Per il coraggio di molti uomini e donne questo non è avvenuto. Mi chiedono spesso: tu lo avresti fatto? Sarei superficiale se rispondessi di sì. Non lo posso sapere perchè non ho vissuto in quegli anni. Posso solo rispondere che ho imparato che quegli uomini e quelle donne non è vero che non avessero paura ma è vero che il coraggio prevalse sull’umana paura. Allora spero e mi auguro che in ogni circostanza della vita il coraggio prevalga sulla nostra umana paura e mi auguro che nessuno di noi debba mai provare in futuro quella sensazione. Cerchiamo di renderci conto di cosa significhi vivere in pace e mi chiedo spesso cosa facciamo noi per mantenere per noi stessi e per i più piccoli questa fortuna e questo dono”.

“Quando mi chiedono che senso abbia ancora l’Anpi oggi, a 80 anni dalla nascita ci tengo a dire con orgogliosa fierezza che la nostra memoria è intatta nel ricordo dei partigiani e delle partigiane che non ci sono più. Di coloro che hanno perso la vita allora nelle montagne, nelle città, nei campi di prigionia e di sterminio“.

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