Oggi, giovedì 27 gennaio, si celebra la Giornata della Memoria, una ricorrenza internazionale che commemora le vittime dell’Olocausto creata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2005 e fissata il 27 gennaio perché, in quel giorno del 1945, le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Anche quest’anno nella provincia di Monza e Brianza sono tantissime le iniziative in programma “per non dimenticare” (qui lo speciale con tutti gli eventi). Già il 21 gennaio si è tenuta una celebrazione molto significativa con la posa, proprio davanti alla sede della Provincia in via Griglia, di una pietra d’inciampo a memoria di tutti i deportati brianzoli dal 1943-1945. La posa è stata ricordata anche oggi nelle parole del presidente Luca Santrambrogio durante la cerimonia ufficiale che si è svolta nel Bosco della Memoria, in via Messa, a Monza.
Ricordiamo che il Comitato brianzolo “Pietre D’Inciampo” è nato nel 2019 con la prima posa a Cesano Maderno e, nel 2020, è diventato provinciale comprendendo sempre più amministrazioni. Quest’anno ai Comuni sono state consegnate 29 nuove pietre di inciampo, solo a Monza oggi ne sono state posizionate sette.
MONZA
La città capoluogo ha dato oggi il via alle celebrazioni, con una corona di alloro in stazione sotto la targa che riporta i nomi delle vittime monzesi dei campi di concentramento. Massime autorità cittadine, forze dell’ordine, i rappresentanti di Anpi e Aned, cittadini e tantissimi studenti si sono poi radunati alle ore 10 nel Bosco della Memoria inaugurato nel 2018.
Dopo l’Inno d’Italia due studenti della scuola media Bonatti hanno introdotto la commemorazione leggendo poesie di bambini ebrei deporati. Milena Bracesco, presidente del Comitato provinciale Pietre D’Inciampo, ha sottolineato l’importanza delle iniziative organizzate, sia la posa delle nuove pietre nei comuni brianzoli, sia quelle proposte da Monza con le scuole. Proprio a suo padre, Enrico Bracesco, antifascista, deportato a Mauthausen e assassinato nel Castello di Hartheim, questa mattina è stata dedicata una delle 7 pietre d’inciampo.
Il Prefetto Patrizia Palmisani si è rivolta alle nuove generazioni: “Lo studio della storia – intesa come mezzo per apprendere gli strumenti per poter capire quello quello che è stato, vivere quello che stiamo vivendo e avere gli strumenti per affrontare il futuro – è fondamentale, così come l’educazione civica per apprendere i valori della Costituzione”.
Significativa anche la frase scelta dall’assessore all’Istruzione di Regione Lombardia, Fabrizio Sala, scritta da uno studente di una scuola primaria: “Non dirò mai più la frase ti odio, ho capito che non bisogna provare cattiveria per gli altri e i miei amici”.
Incisivo anche il discorso del sindaco Dario Allevi che, dopo aver sottolineato l’importanza de “la Memoria che deve continuare a fare rumore e le istituzioni hanno il compito fondamentale di tramandarla”, ha poi condannato con le dure parole che merita, il brutto episodio di qualche giorno fa del bambino di Livorno aggredito e insultato perchè ebreo: “questi rigurgiti di nazismo non devono più succedere. L’intolleranza non va tollerata. La Giornata della Memoria deve essere un monito”.
Chiusi i discorsi istituzionali, sono state posizionate le sette pietre d’inciampo in città, realizzate dall’artista tedesco Gunter Demnig. Le pietre, scoperte alla presenza dei familiari, ricorderanno per sempre la memoria di: Enrico Bracesco, via Dante 45; Carlo Samiolo, via Volta 15; Pietro Massari, via Col di Lana 17; Federico Gaviraghi, via Mozart 16; Angelo Beretta, via S. Alessandro 5; Luigi Montrasio, via Marco d’Agrate 21; Giorgio Levi, via Pretorio 2.
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