Attualità

Picchiarono un uomo sul treno per un rimprovero, condannati

Un anno e quattro mesi per calci e pugni inferti alla vittima sotto gli occhi della moglie.

Tribunale di Monza

Hanno aggredito a calci, colpito al volto a pugni e insultato un uomo, solo perché ha chiesto loro di non restare sdraiati sui sedili del treno, lo scorso 1 dicembre su un treno regionale Lecco-Milano Porta Garibaldi. A strapparlo dalle grinfie dei suoi aggressori, è stato un poliziotto fuori servizio.

Tre dei cinque giovani responsabili del pestaggio sono stati condannati dal Tribunale di Monza a 1 anno e 4 mesi di reclusione, secondo rito abbreviato. Due dei tre, un 18 enne di Torino e un 23 enne di Lesmo (entrambi con precedenti) sono stati accusati di lesioni personali volontarie aggravate, ed essendo tossicodipenti entrambi hanno chiesto di poter entrare in comunità e lasciare il carcere. Il terzo condannato, brugherese di 25 anni, è tornato a piede libero con sospensione condizionale della pena.

IL FATTO

“Non è educato stare sdraiati sui sedili, non vedete che ci sono decine di persone in piedi?”. Avrebbe detto ai tre ragazzi il 55 enne, quel venerdì mattina mentre era in treno con sua moglie diretto a Milano. Nemmeno il tempo di pronunciare il rimprovero, e il 55 enne, stando alla ricostruzione della Polizia, se li era ritrovati addosso. Gli altri due giovani presenti, una ragazza e un ragazzo di 21 anni, avrebbero incitato i condannati e insultato l’aggredito.

Il parapiglia generato dall’aggressione aveva scatenato il panico tra i passeggeri, i quali avevano iniziato a uscire dalla carrozza, spingendosi uno con l’altro, rischiando di restare intrappolati. Un agente di Polizia fuori servizio, udendo le grida, aveva camminato facendosi largo tra la folla spaventata, fino a raggiungere l’uomo preda della banda, piegato in due e con il volto sanguinante e sua moglie, paralizzata dalla shock contro una parete interna della carrozza. Uno dei ventenni gli stava ancora addosso, insultandolo, come riferito dal poliziotto. Frapponendosi tra quest’ultimo e la vittima dell’aggressione, l’agente era riuscito a bloccare uno degli aggressori e ad avvisare la centrale perché mandasse rinforzi.

Quando il treno si era fermato in stazione a Monza, ad attendere la banda di giovani violenti c’erano gli agenti della Polfer.  Trasportato in ospedale, l’uomo era stato medicato e sottoposto ad accertamenti per una frattura allo zigomo e una all’orbita oculare sinistra.

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