Economia

Qui non conviene fare i freni: lavoratori Knorr-Bremse di Arcore a rischio licenziamento

Chiedono che la Knorr Bremse riveda i suoi piani. Temono per il posto di oltre 100 lavoratori Matteo Moretti, Fiom Brianza, e Luca Carzaniga della RSU. L'azienda parla di 57 coinvolti su oltre 200 assunti.

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Chiedono che la Knorr Bremse riveda i suoi piani. Temono per il posto di oltre 100 lavoratori Matteo Moretti, Fiom Brianza, e Luca Carzaniga della RSU. L’azienda non nega che sono coinvolti 57 su oltre 200 assunti.

Venerdì  i lavoratori hanno scioperato tutto il giorno. Bloccata la produzione su tutti e tre i turni. Un messaggio netto che hanno voluto mandare all’azienda di Arcore, ma di origine Tedesca che produce sistemi frenanti per mezzi di trasporto, dalle auto ai treni.

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Matteo Moretti e Luca Carzaniga

“L’annuncio di questo piano di licenziamenti è un fulmine a ciel sereno – racconta Luca Carzaniga fuori dai cancelli di via Polini circondato da oltre cento lavoratori – Già a febbraio avevamo intuito che qualcosa sarebbe cambiato, ma non certo immaginavamo tutto questo”. Venerdì c’erano anche il vice sindaco, Valentina del Campo, e l’assessore alle attività produttive, Rinaldo Polli. “Il comune è a disposizione per cercare di trovare una soluzione – ha affermato l’assessore – Il tema del lavoro oggi è uno dei più delicati che ci possano essere”.

Secondo i sindacati l’azienda ha intenzione entro la fine dell’estate di dismettere 24 linee produttive su 53. “Il 7 maggio il presidente della società aveva annunciato che le linee con minore marginalità di guadagno sarebbero state delocalizzate – ha riportato  Matteo Moretti e ha aggiunto – Aveva anche rassicurato che il processo sarebbe stato marginale. Il taglio del 50% dei lavoratori per noi è inaccettabile perchè sono tutte persone che in questi anni hanno lavorato duramente e fatto guadagnare molti soldi a questa azienda”.

Da parte sua l’azienda non ha mai nascosto di voler intervenire. A seguito di un’analisi degli stabilimenti condotta da Knorr-Bremse a livello europeo con il supporto di qualificati consulenti, e volta a valutare gli assetti produttivi del Gruppo, è emerso che allo stato attuale nel mercato europeo c’è una capacità installata per soddisfare una domanda di componenti corrispondenti alla costruzione di 600.000 camion pesanti all’anno (livello del 2008), mentre negli ultimi anni il mercato si è assestato sui 400.000 camion all’anno, evidenziando una significativa sovracapacità produttiva.

In una nota la Knorr Bremse Sistemi per Autoveicoli Commerciali S.p.A affera che il mantenimento della profittabilità risulta insostenibile a causa della più elevata incidenza dei costi di produzione rispetto alla concorrenza, rendendo necessario intervenire immediatamente con un piano industriale che preveda un progetto di riorganizzazione volto ad assicurare al Gruppo la permanenza in un settore oramai estremamente competitivo. Le ragioni di questo calo di competitività derivano dall’effetto combinato della crisi economica e delle modifiche strutturali dell’industria dei sistemi frenanti per i veicoli commerciali, quali l’ingresso e la rapida espansione di concorrenti molto aggressivi e di rilevanti dimensioni in Asia e nell’Est Europa, che hanno caratterizzato tale industria negli ultimi cinque anni.


I lavoratori chiedono di condividere l’analisi e mettono sul piatto delle bilancia al posto dei licenziamenti previsti di dismettere le linee meno redditizie a favore dello sviluppo di quelle ad alto valore tecnologico, che hanno anche un’alta marginalità.

Un punto sul quale anche il Gruppo potrebbe ritrovarsi “Per ottimizzare il funzionamento della fabbrica e ottenere un recupero di efficienza adeguato, a valle del buon esito della riorganizzazione aziendale in corso – si legge sempre nella nota giunta – il Gruppo si concentrerà sull’attività di ricerca e sviluppo, sui processi e su alcune produzioni con elevato contenuto tecnologico quali servofrizioni, freni a mano e pedaliere”.

Knorr-Bremse intende mantenere il dialogo e limitare al massimo l’impatto sociale derivante dal processo di riorganizzazione, adottando idonee misure ordinarie e straordinarie di supporto all’occupazione. Martedì è previsto un nuovo incontro tra i lavoratori e la dirigenza.

 

 

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