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Poliziotti eroi, il terrorista in Italia per fuggire

"Sono felice di essere stato utile", le parole del poliziotto ferito ricoverato a Monza.


Un solo colpo ha trapassato la divisa di C.M, il 36 enne agente che ieri notte ha fermato e ucciso il terrorista tunisino responsabile dell’attentato a Berlino, che rimarrà per lui un ricordo indelebile di un’intervento definito dalle autorità “provvidenziale”. Le sue parole, appena uscito dalla sala operatoria, sono state “Abbiamo proceduto a un normale controllo su un individuo sospetto. Abbiamo attivato la procedura canonica, mi sono avvicinato per chiedergli generalità e documenti”.
Anis Amri, il terrorista tunisino presunto responsabile dell’attentato di Berlino, sarebbe arrivato in Italia come punto di transito per poi aprirsi la via di fuga, presumibilmente all’estero. È quanto si è saputo da fonti investigative, che in queste ore stanno lavorando per ricostruire gli spostamenti del tunisino ucciso in un conflitto a fuoco con due agenti di Polizia a Sesto San Giovanni, ferendone uno ad una spalla. A quanto si apprende, al momento, non vi sarebbero certezze su possibili contatti o connazionali del terrorista con base nella provincia di Milano. Gli investigatori sono al lavoro per comprendere perché il tunisino abbia deciso di recarsi proprio a Sesto San Giovanni. Addosso aveva un documento di viaggio che ha permesso agli inquirenti di accertare che dalla Germania si era spostato in Francia per poi proseguire verso l’Italia. In rete, poi, era comparso dopo l’attentato a Berlino il video in cui annunciava di essere pronto a colpire i crociati di tutta Europa.
Ieri notte i due agenti hanno fermato Amri per un controllo, avendolo visto fermo nei pressi della stazione ferroviaria, solo e con uno zaino in spalla. Quando il primo agente si è avvicinato e gli ha chiesto i documenti, il terrorista ha risposto “non lo ho, sono di Reggio Calabria”. Poi, mentre il poliziotto gli chiedeva “mostrami il tuo zainetto”, questi ha estratto la pistola e ha sparato un colpo a bruciapelo ferendolo a una spalla. Immediata la reazione del collega, L.S., giovane in servizio da pochi mesi, il quale ha reagito al fuoco uccidendolo. “Sono felice di essere stato utile in questo momento difficile per l’Europa”, sono state le parole dell’agente ferito ai numerosi esponenti della politica lombarda che si sono recati a trovarlo. Il Questore di Milano, Antonio De Iesu, appena uscito dalla stanza del suo agente ha commentato “sono stati due bravi poliziotti, hanno fatto il loro dovere e ovviamente li proporremo per una promozione”, poi ha aggiunto “per noi è importante tutelarne l’identità e proteggerli”. Prima di aprire il fuoco, secondo De Iesu, Amri avrebbe urlato “poliziotti bastardi”. Appresa la notizia della morte del terrorista, Angela Merkel ha ringraziato pubblicamente i poliziotto italiani.

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