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Agente della penitenziaria spacciava in carcere

Un agente della polizia penitenziaria in servizio a Monza é stato arrestato questa mattina all'alba in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale.

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Un agente della polizia penitenziaria in servizio a carcere di Monza é stato arrestato questa mattina all’alba in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere per truffa aggravata, falso ideologico, corruzione in concorso e spaccio di droga in concorso con un detenuto, emessa dal Gip del Tribunale di Monza.

Secondo le indagini del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Milano, in collaborazione con la polizia penitenziaria di Monza, l’agente aveva messo in piedi un giro di spaccio di droga e cocaina all’interno della casa Circondariale di San Quirico, che veniva gestito anche da un detenuto.  L’uomo é anche accusato di truffa aggravata e falso ideologico, per avere usufruito nel tempo di numerosi permessi per malattia grazie alla compiacenza di un medico,  a sua volta denunciato a piede libero per truffa.

L’agente, 40 anni, é stato arrestato stamattina all’alba a Barletta, in collaborazione con i carabinieri della locale compagnia. Le indagini sono iniziate nei primi mesi del 2015 dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Monza Emanuela Massenz, dopo il ritrovamento in carcere da parte di altri agenti della penitenziaria di alcune dosi di hashish e una scheda telefonica.

I carabinieri, chiamati a svolgere le indagini interne alla casa Circondariale con la collaborazione della penitenziaria, hanno ricostruito un articolato giro di spaccio gestito dall’agente quarantenne e da un detenuto di 32 anni, in carcere per spaccio e furto. A portare la droga dietro le sbarre era l’agente, al quale andava circa il 30% dei ricavi.

Lo stupefacente veniva pagato dagli altri detenuti con la complicità dei loro familiari, che versavano il denaro sul conto corrente del trentaduenne. A quel punto l’agente riceveva il contante dai genitori del suo complice e acquistava la droga tenendo per sé la sua fetta di denaro.  Fondamentali per tracciare i passaggi di informazioni, droga e denaro, sono state le attività tecniche svolte dall’Arma, che ha visto i militari impegnati a controllare il traffico telefonico di decine di persone e anche la corrispondenza.

Durante le indagini é emerso che oltre a spacciare, l’agente era solito assentarsi spesso e per lunghi periodi dal posto di lavoro per finta malattia, che trascorreva in vacanza nella sua cittá natale. A firmare i permessi erano quattro dottori, uno risultato compiacente e quindi denunciato per truffa in concorso e gli altri tre spinti dalle documentazioni di false patologie che questi forniva all’agente. Arrestato, il quarantenne é stato accompagnato al carcere militare di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).

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