Attualità

Droga, minori e discoteche: Brianza, Riccione e resto del mondo

Numerose, tra Milano e la Brianza, anche le indagini della Polizia di Stato e dei Carabinieri che hanno portato ad arresti e denunce di minori accusati di spaccio.

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Sono decine i minorenni fermati mentre acquistavano una dose di cannabis, durante l’anno in corso. Numerose, tra Milano e la Brianza, anche le indagini della Polizia di Stato e dei Carabinieri che hanno portato ad arresti e denunce di minori accusati di spaccio. In questi giorni si discute, anche con toni accesi, sulla chiusura della discoteca “Cocoricò” di Riccione, dopo la tragica morte di un sedicenne in seguito all’assunzione di una pasticca. Allo stesso tempo il Governo pensa alla liberalizzazione della marijuana. Come cambierà, quindi, il panorama del “consumo personale” di droga? Come si regolano altri paesi del mondo rispetto all’Italia e, quindi, anche alla Provincia di Monza?
Una pasticca, lo sballo a tutti i costi, senza pensare alle conseguenze. Poi, purtroppo, la morte. E’ quanto accaduto al sedicenne che quasi dieci giorni fa era partito per trascorrere qualche giorno di vacanza con gli amici, ospiti dei loro genitori. Una tragedia che lascia senza parole e poi, passato lo sgomento, provoca tanta rabbia. La Questura di Rimini ha disposto una chiusura preventiva del locale dove il giovanissimo ha consumato la pasticca della morte (ma pare l’avesse acquistata altrove), rischiando di provocarne il fallimento, con il contestuale licenziamento di decine di dipendenti e di deludere migliaia di vacanzieri diretti sulla riviera romagnola.

Ma, il provvedimento sarà utile? Come funzionano i controlli nelle discoteche, comprese quelle brianzole?
In Italia lo spaccio di droga è vietato e punibile per legge. All’interno di esercizi commerciali e locali notturni, è responsabilità dei gestori fare in modo che non si verifichino cessioni di stupefacenti. E’ chiaro che, più è grande il locale, più è difficile controllarlo. E’ previsto un servizio di vigilanza privata, al Cocoricò come in altre centinaia di discoteche in tutta Italia. Il punto, però, è che come la vigilanza dei supermercati questi “buttafuori” non sono autorizzati a perquisire e/o controllare il contenuto di borse e tasche degli avventori. L’unica cosa loro concessa è quella di invitare i frequentatori dei locali ad uscire se colti sul fatto, in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine. Se qualcuno viene “beccato” consumare droga, vale lo stesso principio, gli viene chiesto facoltativamente di allontanarsi e nulla più. In America ad esempio, il consumo di droga è un reato grave, per il quale si viene arrestati ed obbligati con la forza a frequentare un centro di riabilitazione. In Italia no. Al Sert di Monza e Brianza arrivano le segnalazioni di decine di minori ogni anno, segnalati alla prefettura quali assuntori, ma senza alcun obbligo di “disintossicarsi”, sia che consumino droghe “leggere” che “pesanti”. In Brasile, ad esempio, prima di entrare in discoteca si passa attraverso un metal detector (che verifica che non si cerchi di portare all’interno dei locali armi), poi il vigilantes (armato), donna o uomo a seconda del cliente, perquisisce personalmente i clienti e ne esamina il contenuto di borse e borsette. In Italia ciò non è previsto. A Monza, a Milano, come a Riccione, quindi, circolare con droga addosso è abbastanza facile. Trovarla in discoteca, fuori, o al parchetto, altrettanto.

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