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Ad Arcore il Nido Scuola Dadà, i bambini crescono tra natura e digitale

L'approccio educativo punta a lasciare i piccoli liberi di esprimersi, imparare e giocare. Anche per l'insegnamento dell'inglese, l'educatrice Camilla Sara Saretto trasmette loro la curiosità di conoscere il diverso senza paure.

nido dadà

Il dadaismo è un movimento che nel corso della prima guerra mondiale rifiutava gli standard artistici, stravolgeva le convenzioni dell’epoca e, soprattutto, ricercava la libertà creativa attraverso l’uso di tutti i materiali e le forme disponibili. Non è, quindi, certamente un caso che si chiami proprio Dadà il Nido Scuola, fondato dalla pedagogista Anna Podestà, che da settembre 2021 ha aperto in via Margherita Hack ad Arcore.

L’approccio educativo di questa struttura, che è anche una scuola green bilingue e si ispira agli asili del bosco europei riadattati al contesto della Brianza, infatti, è basato sul lasciare i bambini liberi di esprimersi, imparare e giocare attraverso la fusione tra naturale e digitale. Un metodo pedagogico che punta a far diventare i bambini protagonisti del loro processo di apprendimento, anche della lingua inglese, che è legato soprattutto all’esperienza diretta, cognitiva ed emozionale.

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IL METODO

“Il nostro progetto educativo per bambini da 0 a 6 anni, avviato grazie ad un bando del Comune di Arcore, è incentrato sul mondo naturale, dove i bambini, che sono nativi digitali, possono trovare le risorse per giocare ed apprendere” spiega l’educatrice del Nido Scuola Dadà Camilla Sara Saretto, 32 anni, papà italiano e mamma peruviana.

“Per questo i nostri bambini fanno molte esperienze all’esterno, in giardino e gite fuori porta, oltre ad avere la possibilità di esprimersi liberamente anche con la musica e il teatro – continua – la nostra idea è di coniugare costantemente il naturale e il digitale per cui, ad esempio, usiamo la lavagna luminosa per osservare le piante o altre cose che abbiamo in giardino oppure, per lavorare sui numeri, proponiamo costruzioni o giochi geometrici sulla sabbia”.

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Camilla Sara Saretto

L’INGLESE

L’approccio innovativo del Nido Scuola Dadà di Arcore, incentrato sulla formazione in natura e sull’accogliere i bambini nella loro globalità ed unicità, si riversa anche nell’insegnamento dell’inglese.

“La mia idea è di non forzare i bambini all’apprendimento della lingua straniera, ma di trasmettere loro la curiosità e il coraggio di conoscere il diverso senza paure e timori attraverso proposte vicine agli interessi dei bambini” afferma Camilla, che in Inghilterra ha vissuto a lungo e per quattro anni ha lavorato come educatrice in un piccolo asilo nido di Londra.

“Per questo, oltre alla lingua e alle parole della comunicazione quotidiana insegnate con giochi e le canzoncine tipiche della tradizione inglese, al Nido Scuola Dadà puntiamo molto sul far conoscere ai bambini anche la cultura inglese – continua – abbiamo un videoproiettore anche per vedere immagini del paesaggio inglese e di Londra e, ad esempio, prima della recente Pasqua abbiamo raccontato di come viene celebrata questa festività in Inghilterra. Anche in vista del Giubileo della Regina Elisabetta, il prossimo giugno, penseremo a qualcosa”.

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LA VITA COME ESPERIENZA

La storia di Camilla, prima di diventare educatrice al Nido Scuola Dadà di Arcore, è stata un percorso ricco di cambiamenti e scelte che hanno inevitabilmente inciso molto sul suo approccio educativo verso i bambini.

“Sono nata in Brasile perché i miei genitori erano missionari laici e sin da piccola mi hanno lasciato l’eredità di aprirmi al mondo senza paure – racconta – quando avevo 4 anni siamo venuti a vivere in Italia, in provincia di Pavia. Mi sono laureata in Scienze dell’educazione all’Università cattolica di Milano e a 23 anni ho deciso di trasferirmi a Londra”.

“Nella capitale inglese sono stata due anni come ragazza alla pari, poi sono tornata in Italia per completare gli studi con un Master in servizi educativi per il patrimonio artistico e culturale” continua.

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Le peregrinazioni di Camilla negli ultimi anni sono proseguite ancora all’estero. “Ho fatto uno stage formativo di 4 mesi e mezzo alla Pinacoteca Thyssen Bornemiza di Madrid dove facevo la guida e laboratori didattici per i bambini – spiega – quindi ho vissuto un anno in Lettonia e ho insegnato inglese ai bambini di una scuola elementare attraverso laboratori artistici e teatrali in una piccola cittadina sul Mar Baltico, dove nessuno parlava una lingua straniera”.

Il successivo ritorno a Londra aveva l’aria di poter essere una sistemazione quasi definitiva. “La mia laurea italiana in Inghilterra non valeva ed allora ho preso una qualifica professionale sul posto – racconta – così ho trovato lavoro in un piccolo asilo nido. Dopo 4 anni a Londra, di cui 2 vissuti in epoca Covid, ho deciso di tornare in Italia, anche per stare più vicina ai miei genitori”.

“Conoscevo da tempo Anna Podestà, che mi ha parlato del progetto che ha portato ad Arcore – continua – così dall’inizio di quest’anno eccomi qui in Brianza”. Con il suo background esperienziale, educare i bambini alla libertà e all’apertura verso gli altri è diventata la missione di Camilla. Questi tempi, così segnati dalla pandemia e dalla guerra tra Russia e Ucraina, stanno dimostrando quanto il messaggio educativo di questa giovane donna sia importante. E non solo per i bambini.

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