Botta e risposta

Primo Maggio di lavoro (e di proteste) alla Cosmelux di Carate

I sindacati protestano per la decisione. L'azienda risponde: "sondaggio anonimo tra i 230 dipendenti e hanno scelto di recuperare il giorno festivo il venerdì".

lavoro ufficio generico
- Foto d'Archivio

Primo Maggio al lavoro alla Cosmelux di Carate: i sindacati protestano, ma secondo l’azienda i lavoratori hanno deciso così, in un sondaggio anonimo, a patto di recuperare il giorno festivo il primo venerdì utile dopo il Primo Maggio Sulla questione la Felsa Cisl Lombardia e la Fim Cisl M.B.L. hanno diramato un duro comunicato stampa nella giornata di oggi, 17 aprile: “Per l’ennesima volta, nonostante il tentativo di confronto – recita la nota – la direzione aziendale della ditta Cosmelux spa di Carate Brianza farà lavorare i suoi 250 dipendenti (tra diretti e Somministrati) nelle festività del 25 Aprile e del Primo Maggio 2024”. E ancora: “questo atteggiamento è grave e lesivo dei diritti fondamentali di Lavoratori e Lavoratrici che nelle giornate di Festività hanno diritto di stare con le loro famiglie e fare festa insieme”. Per chiudere così: “Il 25 Aprile e il Primo Maggio si sta a casa”.

IL CEO COSMELUX SUL PRIMO MAGGIO

A dare la sua versione sul Primo Maggio di lavoro alla Cosmelux, per conto dell’azienda, è stato a stretto giro di posta il ceo Giovanni Broggiato. “Come azienda siamo contoterzisti che si muovono su un mercato nel quale dobbiamo garantire capacità di produzione quando c’è domanda. In questo momento siamo in situazione di ritardo rispetto agli ordinativi al portafoglio e per questo abbiamo chiesto ai lavoratori di rendersi disponibili a soprassedere alla festività per recuperarla il primo venerdì utile, vicina quindi al sabato e domenica”. Richiesta che ha sollevato l’intervento dei sindacati che si sarebbero detti particolarmente sensibili alla data del Primo Maggio.

Il ceo di Cosmelux, intervenuto sulla polemica per il Primo Maggio di lavoro, ha spiegato: “Anche in risposta a questa segnalazione dei sindacati abbiamo promosso un sondaggio anonimo cui ha risposto la totalità delle persone e il 70% ha espresso il parere favorevole a recuperare la festività il venerdì. Con maggiorazione salariale”. Un esito che è stato ritenuto più che soddisfacente per la direzione. Lo stesso strumento di partecipazione non è stato possibile applicare, per ragioni di tempo, anche al caso del 25 aprile per il quale comunque l’azienda ha proceduto con il medesimo criterio.

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