Polemica

Misinto e Lazzate perdono i fondi Pnrr, “ma c’è un perchè”

Duro attacco del Partito Democratico delle Alte Groane si due sindaci di centrodestra Piuri e Monti, per il progetto sfumato di ristrutturare e riaprire il nido.

Matteo Piuri
Matteo Piuri. - Foto d'Archivio

Polemica al vetriolo a Misinto e Limbiate sui 900mila euro di finanziamento Pnrr cui le due amministrazioni comunali hanno rinunciato, rinunciando anche, almeno per il momento, alla ristrutturazione del nido in comproprietà. Oggi, 13 marzo, il Pd delle Alte Groane ha diffuso un duro comunicato per condannare la scelta e accusare le due giunte di incapacità.

Il plesso del nido è chiuso e inutilizzato da decenni e i fondi del Pnrr sono sembrati un’opportunità da non perdere quando, dopo il periodo Covid, il Comune di Misinto come capofila ha coinvolto quello di Lazzate, entrambi a governo di centrodestra, nel bando specifico. Il contributo è stato assegnato, “ma con tre mesi di ritardo”, ha spiegato il sindaco di Misinto Matteo Piuri, poi però, al momento di presentare un progetto articolato, complice il caro prezzi, i costi sono lievitati a oltre un milione e mezzo e anche il tentativo di sforbiciare il superfluo non è riuscito a fare scendere la cifra sotto il milione e 400 mila euro. Da qui la decisione del Comune di Misinto, cui poi si associato quello di Lazzate, di rinunciare ai 900mila euro per non doverne sborsare 500mila (il 30% era a carico di Misinto, il resto di Lazzate). “E’ una vicenda imbarazzante e inaccettabile – ha tuonato il Pd – le Giunte di Misinto e Lazzate si assumano questa grave responsabilità”. “Per colpa della loro inadeguatezza – afferma Davide Casata, segretario del circolo PD – si è persa l’occasione di ristrutturare l’edificio dell’asilo nido e restituire un servizio fondamentale per i cittadini.”

“Nei giorni scorsi – spiega Casata – hanno cercato di fornire una spiegazione su ciò che è accaduto, parlando dell’aumento dei costi per il progetto e dell’impossibilità di reperire ulteriori fondi per completare l’opera. Tutte scuse per tentare di coprire un fallimento conclamato. Non c’è mai stata da parte loro la volontà di riaprire l’asilo nido. Non basta vincere bandi per essere buoni amministratori se non si è in grado di portare a compimento i progetti e se non si ha una visione chiara di quale futuro dare a una comunità” sostiene Casata.

A fargli eco, il collega Vincenzo Di Paolo, consigliere provinciale e responsabile Enti Locali del Pd brianzolo:  “Il sostegno alle famiglie e alla genitorialità si fa con i fatti, non con le parole. I fatti hanno mostrato la totale inadeguatezza delle Giunte di destra nella gestione di questo procedimento. Le nostre comunità non possono essere guidate da chi si muove con un tale livello di improvvisazione, approssimazione e superficialità.”

IL SINDACO DI MISINTO SUL NIDO E SUI FONDI PNRR

Matteo Piuri da parte sua rivendica la bontà di una scelta compiuta “con la logica del buon padre di famiglia che stabilisce delle priorità. E con il milione di danni che abbiamo subito con le condizioni meteo di luglio, il nido non è una priorità. Lo sono piuttosto il tetto della scuola primaria, la palestra, la palazzina delle associazioni“. Il primo cittadino ha aggiunto anche che: “noi in 4 anni e mezzo abbiamo ottenuto 2 milioni di finanziamenti, i nostri predecessori di centro sinistra zero. E in 5 anni di mandato il nido è rimasto chiuso”. Sulla stessa linea il sindaco di Lazzate Andrea Monti che ha spiegato: “si è fatto il possibile per abbassare i costi ridimensionando il progetto, ma senza riuscire a scendere significativamente. Quando Misinto ci ha comunicato l’intenzione di rinunciare per ragioni economiche, lo abbiamo fatto anche noi. Evitare di impiccare un Comune non è segno di incapacità, ma il contrario”. Lazzate intanto sta prevedendo a bilancio (in via di approvazione) il raddoppio dei fondi a integrazione dlele rette del nido per famiglie che utilizzano strutture private. “Peraltro – ha chiosato Piuri – deve essere chiaro che il nido non sarebbe mai stato gratuito né pubblico, ma affidato in gestione”.

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