Hospitality

Ai 20 anni di BrianzAcque: come i grandi hotel diventano sostenibili fotogallery

Il cliente è meno attento ai consumi in hotel che a casa sua. Progettisti al lavoro per contenere gli sprechi con il riutilizzo delle acque piovane e la domotica.

Brianzacque 20esimo Anniversario: Acqua e Hospitality

Acqua e hospitality: all’evento  in Villa Reale a Monza che celebra i 20 anni di BrianzAcque (“La sensibile magia dell’acqua) hanno partecipato anche manager e imprenditori del settore della ricezione per raccontare come contenere il consumo della preziosa risorsa nelle strutture alberghiere. Questione centrale e fisiologica, la minore attenzione che il cliente presta quando si trova in hotel, piuttosto che a casa propria. Da qui, la necessità per le strutture ricettive e, ancora prima per i progettisti, di prevedere meccanismi in grado di contrastare la tendenza.

PER I 20 ANNI DI BRIANZACQUE, IL LEGAME TRA ACQUA E GRANDI HOTEL

Durante il convegno “Acqua e hospitality”, uno dei tanti organizzati per celebrare i 20 anni di BrianzAcque, moderati dall’art director Alessia Galimberti, sono emersi due aspetti distinti ma correlati: da un lato il bisogno di ridurre il consumo di acqua e gli sprechi in generale, dall’altro la centralità della risorsa idrica che diventa vera protagonista per hotel e resort sul mare o presso i laghi. E’ l’esempio portato da Simone Carena, general manager del Grand Hotel Riviera di Nardò, sullo splendido mare del Salento, ma anche di Giangiacomo Maschietto, ceo di Augustus Lido di Forte dei Marmi. Il discorso vale anche per Giuseppe Rasella, ceo di Hotel Regina che ha evidenziato il richiamo turistico delle strutture sul lago si Como. “I modi di intervenire per preservare la risorsa idrica per un albergo sono diversi”, ha detto citando “innanzitutto il recupero delle acque piovane per usi come l’irrigazione del giardino. E l’ottimizzazione delle risorse idriche nei bagni e nelle stanze dell’hotel, fino ad arrivare alla domotica che ottimizza tutte le risorse”. E poi pompe di calore ad alta efficienza e pannelli solari “per una sostenibilità realmente calata a terra: economica, ambientale e anche sociale: perché viviamo in comunità e dobbiamo vivere in comunità belle e pregevoli”.

Interessante l’esempio dell’hotel Mode, prossimo all’apertura a Rimini. Undici studi di architettura sono stati invitati a progettare le stanze con la loro interpretazione del termine generico di sostenibilità. Ne è emerso un ventaglio di buone pratiche: l’uso di materiali recuperati sul posto (che ha un passato di ex pensione) come mattonelle originali riutilizzate; la scelta di piante da interno che non necessitano di acqua, l’impiego di alcuni tipi di legno che emanano naturalmente profumi particolari sena la necessità di altri diffusori di essenze.

Al tavolo anche l’assessore all’ambiente Giada Turato che annunciato l’idea di approfondire nelle politiche dell’Amministrazione il tema del turismo sostenibile, e Arcangelo Nardi, general manager dell’Hotel de la Ville che ha raccontato l’andamento del turismo monzese, confermando il suo legame quasi esclusivo con l’Autodromo e la Reggia Reale e annunciando che negli ultimi anni il tempo medio dei soggiorni nella città di Teodolinda, dove si riscontra da sempre un turismo più che altro di lavoro, è salito a due giorni.

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