Cronaca

Omicidio Sofia Castelli, autopsia conferma il racconto dell’ex nel carcere di Monza

Dopo una prima parte dell'esame autoptico, emergono gli inquietanti dettagli di quella terribile notte. Analisi che, per la maggiore, confermerebbero quella macabra confessione. 

Sofia Castelli
Sofia Castelli

Cologno Monzese è ancora sotto shock dopo la tragica morte di Sofia Castelli, la giovane ragazza uccisa nel sonno nella sua stessa casa lo scorso 29 luglio. Ad assassinarla sarebbe stato il suo ex fidanzato, che si è successivamente confessato colpevole. Oggi, dopo una prima parte dell’esame autoptico, emergono gli inquietanti dettagli di quella terribile notte. Analisi che, per la maggiore, confermerebbero quella macabra confessione.

LE COLTELLATE MENTRE DORMIVA

Sofia Castelli è stata colpita da ben quattro fendenti al collo e al viso, una sequenza orribile che ha posto fine alla sua giovane vita. I primi risultati medico legali hanno svelato la brutalità di quell’attacco fatale. La giovane vittima non presenta altre lesioni o segni di violenza fisica compatibili con una prolungata colluttazione. Questo ha suggerito un altro agghiacciante dettaglio: la possibilità che Sofia sia stata colta di sorpresa mentre dormiva e che la sua reazione istintiva dopo il primo fendente sia stata indebolita o impedita.

SI CERCA IL TELEFONINO

Le ricerche per scoprire la verità sull’omicidio di Sofia continuano senza sosta. I carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni sono sulle tracce del telefono del presunto assassino, il giovane di 23 anni nel carcere di Monza, che avrebbe dichiarato di aver gettato il cellulare in un cestino. Questo dispositivo potrebbe rivelarsi una preziosa fonte di prove per l’indagine in corso.

Parallelamente, sono stati fissati gli esami forensi dei cellulari di Sofia e dell’amica con cui ha trascorso la serata in discoteca.

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