Cronaca

Omicidio di Desio, l’indagato nega tutto ma resta in carcere

Il cittadino cubano di 29 anni, ritenuto responsabile dell'omicidio avvenuto domenica 4 giugno a Desio, in una corte di via Matteotti, resta in carcere.

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Omicidio a Desio

Il cittadino cubano di 29 anni, ritenuto responsabile dell‘omicidio avvenuto domenica 4 giugno a Desio, in una corte di via Matteotti, resta in carcere. Il giovane davanti al giudice per le indagini preliminari avrebbe negato tutto: dalla lite per il presunto affitto non pagato alla vittima, alla tragedia. Ma le sue dichiarazioni non sono bastate a rimetterlo in libertà e il gip ha deciso di convalidare il fermo per omicidio volontario. Troppi, secondo il magistrato, gli indizi che porterebbero a lui quale autore del brutale episodio.

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OMICIDIO A DESIO: UOMO UCCISO A COLTELLATE, CADAVERE IN VIA MATTEOTTI

Il cadavere è stato trovato in una pozza di sangue con alcuni evidenti segni di ferita da arma da taglio all’altezza della nuca. Quando sono giunti i soccorritori del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Sul posto gli uomini della sezione rilievi del Nucleo Investigativo di Monza per i rilievi, oltre al magistrato di turno.

Secondo quanto ricostruito e riferito degli inquirenti ci sarebbe stata una discussione tra i due uomini all’interno della casa del romeno, dove il cubano era ospite da alcune settimane. Il litigio sarebbe scaturito per motivi apparentemente banali, sembra legato al mancato pagamento dell’affitto in nero da parte del cubano. La situazione sarebbe poi degenerata fino a sfociare in un’aggressione fatale, causando la morte dell’uomo rumeno. Il presunto assassino si sarebbe poi dato alla fuga, ma è stato prontamente catturato dai Carabinieri in piazza Conciliazione. Con sè aveva due valigie. Pochi metri più in là recuperata anche la presunta arma del delitto, ovvero un coltello da cucina, e alcuni indumenti sporchi di sangue.

 

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