Le dichiarazioni

Masterplan Parco di Monza, Fumagalli (M5S): “Progetto da respingere. Modello non siano business e golf club, ma eccellenze come la “Scuola Agraria””

Marco Fumagalli, consigliere del Movimento 5 Stelle, ha commentato il "futuro" della Villa Reale e del Parco di Monza. 

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Marco Fumagalli

“Il Masterplan sul Parco di Monza realizzato da ARIA è totalmente da respingere. Perché mette il business prima di qualsiasi altra esigenza culturale e ambientale del Parco di Monza e della Villa Reale. Quello di ARIA SPA, l’azienda regionale che ha prima acquistato i camici dal cognato di Fontana e poi creduto fossero una donazione, è un lavoro superficiale e poco rispettoso delle peculiarità ambientali, che potrebbero fare del Parco di Monza patrimonio universale dell’UNESCO. Anziché ambire a promuovere l’area del Parco e della Villa Reale come un riferimento internazionale, l’obiettivo dichiarato di Regione Lombardia è quello di svendere, commercializzandoli, quanti più centimetri quadrati possibili”, così Marco Fumagalli, consigliere del Movimento 5 Stelle, ha commentato il “futuro” della Villa Reale e del Parco di Monza.

“Del resto, la predilezione di Fontana e della Lega per il cemento contro ogni costo e logica, vedi Pedemontana, è cosa nota. Se a questo aggiungiamo l’esempio rappresentato dal Golf Club, il cui contratto – che garantisce un uso esclusivo a pochi privilegiati ad un’area pari quasi a un quarto del Parco – è stato approvato sotto la giunta leghista di Marco Mariani, diventa esplicita la visione con la quale il centrodestra intende gestire un bene pubblico, come il Parco di Monza, nei prossimi anni: con un progetto tutto business e zero ambiente. Una visione che rifiutiamo in toto. All’interno del Parco esistono esempi di attività compatibili con l’area e da valorizzare. Come la Scuola Agraria del Parco di Monza, ente morale con oltre cento anni di storia. Si tratta di una struttura che da sempre vive nel Parco e che oltre ad essere cresciuta in modo compatibile con l’area circostante, dimostra di essere anche economicamente sostenibile. Dovrebbe essere il modello di riferimento da ampliare per tutte le attività da svolgere nel Parco. Con la facoltà di Agraria potrebbe diventare un “laboratorio” per l’agricoltura digitale, sul modello di quanto sperimentato nelle “vertical farm”. Con uno sguardo alla sostenibilità ambientale sul concetto di “Zero Waste Management”. Il Parco di Monza e i monzesi meritano un futuro che tenda all’armonia e non al perenne sfruttamento delle risorse naturali. Se pensiamo solo allo sfruttamento commerciale è inevitabile che a trionfare, secondo il modello che ha contraddistinto gli ultimi anni di governo di centrodestra in Lombardia, siano i ritardi, gli appalti in emergenza e gli incarichi pubblici ai nominati dai partiti. Noi vogliamo un’altra Lombardia, anche per la Villa Reale e il Parco di Monza” conclude Fumagalli.

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