Cronaca

Arrestata la “banda dei Tigotà” con il reddito di cittadinanza: “Dammi i soldi o ti ammazzo”

Un piano che ha funzionato a Desio, Paderno Dugnano, Senago, Garbagnate Milanese, Milano, Nova Milanese e per ultimo a Muggiò. Oggi l'arresto della banda.

Generico gennaio 2023
Rapinatori al Tigotà

Hanno messo a segno una seria di colpi prendendo di mira i Tigotà. Il modus operandi sempre lo stesso: entravano come normali clienti poi, armati di pistola (finta), si facevano consegnare l’incasso della giornata dalle commesse. “Dammi i soldi o ti ammazzo”: gridavano alle cassiere. Un piano che ha funzionato Desio, Paderno Dugnano, Senago, Garbagnate Milanese, Milano, Nova Milanese e per ultimo a Muggiò. Oggi l’arresto della banda.

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Nei giorni scorsi, nell’ambito di una più vasta indagine portata avanti dai Carabinieri della Compagnia di Desio, relativamente al contrasto di analoghe rapine a mano armata, consumate in quest’ultimo periodo ai danni delle attività commerciali a marchio Tigotà delle province di Monza e Milano, i militari della Sezione Operativa hanno tratto in arresto, nella flagranza di reato, due individui un 50enne pluripregiudicato, già noto alle forze dell’ordine per aver assestato altri colpi negli anni precedenti, e il suo complice 42enne, entrambi residenti il primo nella provincia di Milano mentre l’altro in quella di Monza e della Brianza, percettori del reddito di cittadinanza, per rapina aggravata in concorso.

In particolare, nel corso di un continuato servizio di osservazione, controllo e pedinamento effettuato nei pressi dell’esercizio commerciale “Tigotà”, di Muggiò, i militari hanno notato una Smart sospetta con a bordo due persone corrispondenti ai malviventi che avevano messo a segno la serie di rapine.

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L’auto era posteggiata con il motore acceso davanti al negozio e, mentre il 42enne era alla guida, il complice, indossando un cappellino da baseball, irrompeva all’interno del negozio e, sotto la minaccia di una pistola rivelatasi successivamente di tipo “scenico“ e priva di tappo rosso, ha preteso dall’impiegata l’incasso di euro 400 circa, dandosi entrambi alla fuga a bordo del veicolo.

Senza perderli di vista, i militari li hanno subito intercettati e bloccati a poca distanza, nel limitrofo comune di Cinisello Balsamo, recuperando l’arma e la somma di denaro asportata, restituita al direttore dell’esercizio, con soddisfazione della cassiera, nata a Carate Brianza nel 94 e residente in provincia.

Gli arrestati si trovano nel carcere di Monza, a disposizione della Procura della Repubblica di Monza.

Decisive sono state le immagini estrapolate dalle telecamere di sorveglianza di alcuni esercizi commerciali ubicati nelle vicinanze, nonché le testimonianze rese dalle vittime.

Sono stati inoltre recuperati gli abiti indossati durante la rapina e, all’esito dell’attività, i militari di Desio, guidati dal Ten. Maurizio Guadalupi, attraverso la collaborazione con le limitrofe Compagnie di Rho e Sesto San Giovanni ed il Commissariato PS Milano Cenisio, sulla base degli elementi inconfutabili posti al vaglio della Procura della Repubblica di Monza, ritengono di avere chiuso il cerchio e non escludono che i due malviventi siano i responsabili dei colpi seriali effettuati in un solo mese, come detto, negli esercizi commerciali di entrambe le province milanesi. Sono tuttora in corso le indagini coordinate dalla Procura di Monza per stabilire la posizione di entrambi, ed un ammanco per le casse degli esercizi commerciali, ripuliti di circa 6000 euro.

Nel 2005, uno dei due banditi, all’epoca 32enne, aveva puntato un cacciavite alla gola di una donna incinta di otto mesi durante una rapina all’interno di una filiale Bnl di Milano. Il rapinatore, già allora gravato da precedenti di polizia, era stato arrestato e ritenuto responsabile di altre due rapine in banca compiute con la stessa tecnica e portate a termine nell’hinterland meneghino.

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