L'iniziativa degli studenti

Monza, al liceo Nanni Valentini un simbolico taglio di capelli per le donne iraniane: “I nostri diritti non sono scontati”

L'iniziativa è portata avanti da un gruppo di studentesse e da alcune docenti: il liceo monzese si unisce così alla protesta globale a sostegno dei diritti delle donne iraniane.

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Monza. Anche il liceo Nanni Valentini di Monza si mobilita a sostegno del popolo e delle donne iraniane. Per due intervalli consecutivi, domani venerdì 14 e sabato 15 ottobre, le ragazze e i ragazzi dell’istituto si troveranno per ricordare insieme la storia di Mahsa Amini, una giovane donna di 22 anni originaria del Kurdistan iraniano morta il 16 settembre scorso a Teheran, la capitale dell’Iran, dopo essere stata arrestata dalla polizia religiosa per non avere indossato correttamente il velo islamico, o hijab, come prescritto dalle leggi locali. Un episodio che ha scatenato proteste dentro e fuori il Paese, e soprattutto una mobilitazione globale a sostegno di un popolo i cui diritti (delle donne e non solo) sono calpestati quotidianamente.

Gli studenti del liceo monzese in segno di solidarietà si taglieranno una ciocca di capelli, un gesto simbolico che sta prendendo piede in tutto il mondo, soprattutto tra le donne. L’iniziativa è portata avanti da un gruppo di studentesse e da alcune docenti, Mariagrazia Guerrisi, Laura Riva e Francesca Salamino, che hanno affrontato durante le loro lezioni i temi della democrazia e dei diritti. “Tutto è partito da alcune riflessioni che abbiamo fatto nelle classi a seguito del voto politico del 25 settembre – ci spiega la docente Laura Riva. – L’astensionismo soprattutto nei più giovani è stato altissimo. Serve, allora, un cambio di rotta e va fatto, a nostro parere, a partire dalle scuole. I diritti non sono una cosa scontata, e spesso sono frutto di battaglie, di lotte. Come sta succedendo in Iran, dove tutt’oggi le donne scendono in piazza e rischiano la loro vita per chiedere verità, giustizia e appunto diritti. L’iniziativa che prenderà piede i prossimi giorni nel nostro liceo è portata avanti da un gruppo di giovani donne, studentesse della scuola, che proprio questi giorni stanno girando nelle classi per spiegarne le ragioni. Speriamo in una bella risposta da parte dei compagni”.

“Sappiamo che con questo piccolo gesto non risolviamo un problema così grande ma vogliamo solo raccontare quello che sta succedendo – spiegano le studentesse. – È un modo per parlare del problema ed essere più consapevoli dei diritti che abbiamo”.

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