Giovani e politica

Monza, intervista a Davyd Andriyesh (Civicamente): “Punto all’eliminazione delle barriere architettoniche”

La classe 2000 scende in politica: giovani, intraprendenti e con le idee chiare. Ecco le nostre interviste ad alcuni giovanissimi candidati al consiglio comunale di Monza.

davyd civicamente

Monza. Hanno vent’anni o poco più. Vengono da esperienze diverse, militano in partiti o in movimenti diversi, ma hanno tutti una cosa in comune: sono candidati al consiglio comunale di Monza in queste elezioni amministrative alle porte. Eccoli qui, ragazze e ragazzi classe 2000 (circa) con la passione per politica, un elemento forse in controtendenza rispetto alla vulgata che disegna la generazione Z, la loro, come annoiata, svogliata, disinteressata alla cosa pubblica. Quindi, la domanda è lecita: perchè hanno scelto di candidarsi? E quali sono le loro priorità per la città di Monza? Come MBNews abbiamo voluto dare la palla direttamente ad alcuni di loro con una serie di interviste. Ecco Davyd Andriyesh, 20 anni, candidato della lista “Civicamente” a sostegno di Paolo Piffer sindaco.

Davyd, la prima domanda è d’obbligo. Perchè hai deciso di candidarti?

Ho deciso di candidarmi perché nei ultimi 10 anni non ho visto né l’amministrazione scanagatti né quella di Allevi fare scelte  politiche a favore delle persone disabili che vivono un grosso disagio nello spostarsi per la nostra città. Non si è mai pensato ad un percorso ciclabile così da incentivare l’uso dei mezzi ecologici come bici o monopattino andando per salvaguardare  una condizione ambientale  tragica visto che Monza è una delle città più inquinate del nostro paese.

Quale valore aggiunto pensi possano portare dei giovani nel consiglio comunale della città di Monza?

I giovani possono e devono portare un nuovo approccio alla politica monzese più vicino ai cittadini, in particolare a quelli nella fascia 18/25 non c’è interesse per la politica e in particolare per il futuro della città dove si vive.

Se venissi eletto in consiglio comunale quali sarebbero le tue priorità?

Sicuramente la prima cosa che farei  appena eletto consigliere è quella di andare a rivedere il PEBA (Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche). È inaccettabile che siamo ancora fermi al 1987 e che in questo lasso di tempo nessuna amministrazione abbia pensato di eliminare almeno le barriere architettoniche principali che troviamo nella terza città della Lombardia dove certamente ci saranno persone diversamente abili che sono costrette a vivere un vero calvario tra buche e gradini”.
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