Politica

Cesare Gariboldi risponde per le rime alla “fantapolitica” di Canesi

cesare gariboldi lega

Dopo l’uscita provocatoria del leghista che non si ricandida, Roberto Canesi, che ha proposto di sostituire il Re de Sass (Vittorio Emanuele II nella sua uniforme e con la mano sul fianco sinistro), con la statua del primo uomo che ha volato nello spazio, ovvero il russo Jurij Alekseevič Gagarin, il suo collega di partito, Cesare Gariboldi, oggi, 30 aprile, gli ha risposto per le rime.
Presa carta e penna, come un Leopardi nostrano, Gariboldi ha composto una poesia in risposta della provocazione. E qui ve la proponiamo:

Gioo i mann dal Re de sass!
Ma con tutt i monument che g’hinn a Monscia
Propi el “Re de sass” te voeret cambia?
L’unich monument che gh’è anmò
Ciamaa cumè faseven i noster nonn!
Da ti Roberto me l’aspetavi no!
Ti che te semper purtaa innanz
La Lombardia e i soo tradizion
Te faa una proposta
Che podi minga dat rason
El “Re de sass” l’è part de Monscia,
L’è un tocch de storia, se poo minga spostà
L’è cumè se in piazza a Milan
Leven el Domm e meten una cà.

Che in italiano suona all’incirca così:

Giù le mani dal “Re de sass”
Ma con tutti i monumenti che ci sono a Monza
Vuoi cambiare proprio il “Re de sass”?
L’unico monumento che è ancora
chiamato come facevano i nostri nonni!
Da te Roberto non me l’aspettavo!
Tu che hai sempre portato avanti
La Lombardia e le sue tradizioni
Hai fatto una proposta
Sulla quale non posso darti ragione.
Il “Re de sass” è parte di Monza
È un pezzo di storia, non si può spostare
Sarebbe come se in piazza a Milano
Togliessero il Duomo per mettere una casa.

Roberto Canesi

Assieme alla proposta di cambiare il Re de Sass, Roberto Canesi, la “fantapolitica” di Canesi in questi anni, come lui stesso ha ricordato, ha trovato espressione nella “proposta di piantare alberi da bruciare piuttosto che installare pannelli solari”; in un invito al Presidente della Repubblica, in caso venisse a Monza, a casa propria così da non dover allestire un appartamento in Prefettura. E ancora: il test del DNA alle deiezioni canine. Cosa, quest’ultima, a dir i vero già applicata in alcune città per scovare quei maleducati che mai raccolgono ciò che i loro cani fanno per strada. Insomma, una fantasia non poi così lontana dalla realtà.

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