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“Vendo il Seregno.” Davide Erba sbatte la porta in faccia alla Lega Pro

Il presidente del Seregno Davide Erba, a margine anche dell'inibizione ricevuta dagli organi della Lega Pro, in seguito ad affronti e proteste, ha deciso di mettere in vendita il club azzurro, decidendo pure di togliersi qualche sassolino nella scarpa.

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I dissidi tra Davide Erba, presidente del Seregno e la Lega Pro non sono un mistero. A far traboccare il vaso quanto accaduto a margine della partita casalinga di domenica contro la Virtus Verona, terminata per 1-3 in favore degli ospiti.
Il presidente del Seregno Davide Erba aveva già manifestato proteste
sia nei confronti della quaterna arbitrale, dell’AIA, del Presidente Ghirelli della Lega Pro e della Lega stessa, accusandoli di parzialità e di aver tenuto comportamenti antiregolamentari. A ciò è seguita proprio ieri la risposta della Lega, che ha optato per l’inibizione fino al 15 febbraio 2022 del presidente stesso “a svolgere ogni attività in seno alla FIGC, a ricoprire cariche federali e a rappresentare la società nell’ambito federale”, nonché un ammenda di 3.000€. Ecco la goccia, se così si può dire, che ha fatto traboccare una misura colma da tempo.

Nella giornata di ieri, in seguito anche al provvedimento ricevuto, Davide Erba, sul suo profilo social di Facebook, ha voluto rispondere in prima persona, facendo già intendere quanto scritto nel titolo di questo articolo: “Non serve dare multe su multe, mesi e mesi di squalifiche… me ne vado lo stesso. Fossi in voi mi chiederei il perché gli stadi siano totalmente vuoti e perché gli imprenditori pensanti stiano scappando tutti”.

Già da diverso tempo, però, il presidente del Seregno Erba era in perpetua contestazione nei confronti di Ghirelli, poiché sospettato di non adempiere a dovere al suo ruolo, dunque star ricoprendo in maniera approssimativa la posizione di Presidente di Serie C. Arrivando, proprio nella giornata di ieri, a suggerire la necessità di prendere un provvedimento nei confronti di Ghirelli in seguito alla sua dichiarazione scritta d’aver effettuato ‘consulenze sospette’, in un comunicato in cui egli porge le sue scuse ai consiglieri della Lega Pro sull’aver sbagliato nel presupporre d’aver una conoscenza acquisita del PNRR in favore dell’obiettivo di sostenere i club in una situazione difficoltosa causata dalla pandemia di Covid-19 recente.

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Da sinistra, il capitano Martino Borghese, il vicepresidente Leonid Arama, il presidente Davide Erba, il direttore generale Ninni Corda ed il vicepresidente Romeo Sotiri

Risalente a ieri è, invece, il comunicato ufficiale circa la sua decisione di lasciare, in cui spiega, senza peli sulla lingua anche tutto il suo pensiero sulla questione Lega Pro.

In Italia non ci sono più, allo stato attuale, le condizioni per fare calcio. Continuando su questo binario la Lega Pro è prossima alla sparizione. Tantissimi imprenditori hanno già mollato il colpo, altri lo stanno per fare. Una grande parte delle società professionistiche è in mano a fondi di investimento, si sta perdendo il senso identitario di questo sport. Gravina da un lato predica che gli azionisti del calcio sono i presidenti ma, nella realtà dei fatti, i presidenti sono solo numeri quando servono i voti, finanziatori quando servono i soldi e bancomat per pagare multe salate e fuori da ogni logica, date senza pesi e criteri. Tutti soldi che servono per mantenere un sistema elefantiaco e con costi illogici”.

“Evidentemente qualcuno pensa che il calcio si possa fare con i soldi del Monopoli. Il Seregno Calcio, pertanto, è da oggi una squadra in vendita. Una squadra per andare bene in questo sistema deve essere integrata nello stesso, chiunque sia una voce fuori dal coro viene additato come un nemico, la classe arbitrale è allo sbando così come gli osservatori degli arbitri. Tagliando continuamente fondi all’Aia hanno abbassato il livello e mortificato un’intera categoria. Mi auguro che ci sia qualcuno che voglia portare avanti questa squadra e questi ragazzi, possibilmente un seregnese. Dopo 43 anni io l’ho riportata tra i professionisti ma in questo contesto non ho più la voglia di combattere contro i mulini a vento”.

Storicamente, Erba aveva già messo, soprattutto a parole, in vendita il Seregno Calcio, salvo poi ritornare sui suoi passi cambiando idea. Cosa non da poco, poiché, come sottolinea egli stesso, è riuscito nell’impresa di riportare il club là dove mancava da troppo tempo ormai. E chissà se anche questa volta le cose andranno in questo modo. Non resta che aspettare.

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