Politica

Monza, no alla tampon tax: la proposta in consiglio comunale

La lotta alla Tampon Tax su assorbenti e tamponi sbarca in consiglio comunale a Monza. La mozione porta la firma di Itala Viva.

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La lotta alla Tampon Tax su assorbenti e tamponi sbarca in consiglio comunale a Monza. A presentare la sua mozione all’aula la consigliera di Italia Viva, Francesca Pontani che, insieme a Monza in Azione, chiede all’amministrazione di impegnarsi a verificare con le farmacie comunali la possibilità di applicare prezzi particolarmente contenuti promozionali sui prodotti sanitari igienici femminili.

TAMPON TAX: ASSORBENTI FEMMINILI BENI DI LUSSO?

La questione della cosiddetta Tampon Tax riguarda l’imposta sui prodotti igienici femminili e essenziali (assorbenti interni, esterni, coppette mestruali).  In diversi paesi dell’Unione Europea e del mondo si è aperta una discussione sulla entità e sulla opportunità di questa imposta dato l’aumento del costo di questo bene definibile primario.

“Fatto presente che una donna, dalla pubertà  alla menopausa, si stima che affronti circa 520 cicli mestruali che durano in media 28 giorni E comportano 3/5 giorni di mestruazioni. Prevedendo l’utilizzo in media di quattro assorbenti  al giorno otteniamo un totale di 12.000 assorbenti nell’intero arco di vita ed una spesa di circa € 1.700 euro solo per assorbenti” si sottolinea nel documento.

UN TEMA CALDO ANCHE IN BRIANZA

La questione non è nuova in Brianza, sono diversi infatti i comuni che hanno sposato la causa. Seregno, Desio, Lissone hanno già trovato un accordo per ridurre l’iva. A Monza, Pippo Civati, ex PD, oggi in Possibile, iniziò a portare il tema all’attenzione della politica nel 2016.

ONDE ROSA – 600MILA FIRME PER LA PETIZIONE

In Italia oltre 600.000 cittadini hanno firmato la petizione promossa dal collettivo Onde Rosa per chiedere al Governo ed al Parlamento di abolire o quantomeno ridurre la Tampon  Tax. Un passo avanti è stato fatto nel 2019 con la diminuzione al 5% dell’imposta sui soli assorbenti compostabili e lavabili, prodotti utilizzati però solo da una minoranza di donne a causa dei loro costi più alti rispetto a quelli ordinari.

RIDUZIONE DELL’ALIQUOTA PRIMA, TOTALE DETASSAZIONE POI

“Con questa mozione chiediamo alla Giunta di impegnarsi a valutare ogni eventuale iniziativa per migliorare la disponibilità e l’educazione all’uso di questi prodotti da parte delle donne di particolare delle fasce più svantaggiate fino ad arrivare come accaduto per il Comune di Firenze alla abolizione dell’Iva su tali prodotti (per un anno di prova).  – spiega Pontani – A sollecitare il governo ed il Parlamento a prevedere un’immediata riduzione dell’aliquota attualmente al 22% per arrivare poi alla totale detassazione dei beni essenziali della salute ed all’igiene femminile. A richiedere alla Regione Lombardia di affrontare da approfondire il fenomeno della povertà mestruale anche eventualmente attraverso lo studio qualitativo delle fasce economicamente a rischio e prevedere un piano di agevolazioni economiche per l’acquisto di prodotti sanitari igienici femminili per le fasce più deboli”.

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