Attualità

Monza, le restrizioni non fermano i contagi. Allevi: “Situazione esplosiva, non so quanto resistiamo”

Operatori sanitari infetti, numero di contagi ancora molto alto, ospedale San Gerardo in gravissima sofferenza: il sindaco Dario Allevi, in questi giorni ha lanciato diversi appelli affinché giungano presto nuovi aiuti. 

dario allevi sindaco monza covid mb 01

Monza è la nuova Codogno. Il capoluogo brianzolo, come il resto della provincia, oggi è insieme a Milano e Varese il territorio più colpito dalla seconda ondata di Covid 19. Operatori sanitari infetti, numero di contagi ancora molto alto, ospedale San Gerardo in gravissima sofferenza: il sindaco Dario Allevi, in questi giorni ha lanciato diversi appelli affinché giungano presto nuovi aiuti.

Monza è nella zona rossa (e con lei tutta la Lombardia) ma gli effetti del nuovo “lockdown light” ancora non si registrano. I contagi giornalieri sono sempre intorno ai mille. “Oggi si sarebbe dovuto vedere l’effetto del primo coprifuoco regionale delle 23, e mi aspettavo un minor numero di contagi, cosa che non è accaduta. Siamo sui mille nuovi positivi nelle ultime 24 ore nella provincia e 148 in città, in linea con le ultime settimane, non c’è stata una diminuzione” spiega Allevi.

“A Monza la situazione rischia di diventare esplosiva e per certi aspetti lo è già all’interno dei nostri ospedali. Sono diversi giorni che lancio appelli per richieste di aiuto, mi arrivano telefonate dal San Gerardo di personale medico e infermieristico che non so quanto ancora possa resistere“.

Proprio due giorni fa si è recato per un sopralluogo al nosocomio monzese l’assessore al Welfare, Giulio Gallera che, dopo aver artecipato a una riunione dell’unità di crisi, ha garantito il massimo appoggio di regione Lombardia che in queste giornate ha trasferito 100 pazienti in altri ospedali.

Oggi sono 465 i malati Covid ospiti del nosocomio monzese, di cui 45 in terapia intensiva. Meno rispetto alla prima ondata, certo, ma le cifre del passato ora non sono più sopportabili.  “Non possiamo arrivare a quel numero perché, a differenza di allora, abbiamo 310 tra medici e infermieri a casa perché contagiati. Ora non sono i letti che mancano o i ventilatori ma è personale medico e sanitario“.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.