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Filippo Tortu a lezione di sprint. Settimo nei 100 metri di Stanford

Il velocista brianzolo Filippo Tortu corre in 10.21 ed è settimo nei 100 metri di Stanford, sede dell'edizione 2019 del Prefontaine Classic.

filippo tortu al golden gala

Il velocista brianzolo Filippo Tortu corre in 10.21 ed è settimo nei 100 metri di Stanford, sede dell’edizione 2019 del Prefontaine Classic, in quella che è stata con ogni probabilità una delle gare migliori della tappa statunitense della IAAF Diamond League.

L’azzurro, allineato con i migliori sprinter del globo, non parte benissimo (peraltro, al cospetto di diversi partenti di primo piano), ma nel lanciato si difende, finendo per non sfigurare in un contesto da brivido. Vince Christian Coleman in un sensazionale 9.81 (-0.1), la cifra del mondiale stagionale 2019, precedendo l’eterno Justin Gatlin (37 anni compiuti nel febbraio scorso), secondo in 9.87, e il britannico Zharnel Hughes, terzo in 9.97. Per Tortu, una nuova lezione di sprint alla scuola dei più grandi, esperienza formativa utile nel suo personale percorso di crescita.

Sensazionale cavalcata di Rai Benjamin nei 400hs. Il 22enne statunitense domina la corsa, e firma il mondiale stagionale fermando il cronometro a 47.16, soli 14 centesimi oltre il proprio limite personale; il secondo classificato, Kyron MacMaster, finisce a quasi due secondi, in 48.94. Mondiale stagionale anche nei 3000 siepi donne, ad opera della keniana Beatrice Chepkoech, autrice di una corsa tutta di testa (e in solitaria) da 8:55.58, con la statunitense Erma Coburn seconda al traguardo (9:04.90) malgrado una caduta occorsa dopo circa due terzi di gara. Sorpresa (relativa) nell’asta uomini, con il 20enne svedese Armand Duplantis unico a superare i 5,93 (poi anche tre tentativi falliti a quota sei metri), e capace quindi di imporsi su Sam Kendricks (USA), secondo con 5,88.

L’attesa per il giro di pista di Michael Norman rimane parzialmente delusa: lo statunitense vince in un buon 44.62, ma non arriva il risultato iperbolico da molti predetto, dopo il 19.70 sui 200 metri del Golden Gala. Norman è cauto in avvio, e finisce probabilmente col pagare (anche) l’assenza di punti di riferimento di livello adeguato; podio completato dai connazionali Montegomery e Kerley, 45.12 e 45.33. Nulla più che routine nei 100m donne: l’ivoriana Marie-Jose Ta Lou si impone in 11.02 (+0.3), superando la statunitense Hobbs, 11.04, mentre protagoniste annunciate come ShaCarri Richardson (11.15) e soprattutto Shelly-Ann Fraser-Pryce (addirittura 11.39) finiscono battute. Ordinario anche il 13.24 (+0.3) che regala allo spagnolo Orlando Ortega il successo nei 110hs, cinque centesimi di margine sul francese Belocian e sul giamaicano McLeod (13.29 per entrambi, ma classificati nell’ordine). Nel meeting dedicato a Prefontaine, il mezzofondo offre gare su distanze della tradizione anglosassone: il keniano Joshua Jeptegei vince la prova sulle due miglia in 8:07.54, resistendo al ritorno dello statunitense Paul Chelimo (8:07.59).

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