Politica

Associazione Hq Monza: “Niente dubbi sul metrò. Colombo? Non si lamenti”

HQ Monza è l'associazione che per il prolungamento del metrò fino a Monza da anni conduce una pacifica battaglia

Isabella-Tavazzi

Le reazioni del mondo associazionistico, dopo l’incontro Un progetto per la città: quale sviluppo urbanistico per il futuro di Monza?”, organizzato all’Arci Scuotivento da Lab Monza, non si sono fatte attendere. Ad accendere il dibattito la questione “metropolitana”, oggetto di puntualizzazioni, riflessioni e più di qualche dubbio su costi, vantaggi e possibili ricadute per i residenti del capoluogo della Brianza.

Oggi a dire la sua è HQ Monza, associazione monzese che per il prolungamento del metrò fino a Monza da anni conduce una pacifica battaglia.  “L’ex assessore all’urbanistica Claudio Colombo è persona ineffabile. Adesso che non è più in Giunta, si lamenta di scelte che lui stesso ha contribuito a determinare. Non gli sta bene che il prolungamento M5 non passi per la zona est di Monza? E non gli sta bene che il deposito treni venga costruito su un’area agricola? Ma la Giunta Scanagatti (della quale Colombo faceva parte) a fine mandato ha approvato lo studio di fattibilità alla base del progetto preliminare oggi definitivo. In quello studio la linea non passava nella zona est di Monza e  il deposito treni era già previsto proprio sull’area agricola in questione. Fatti certi che stanno agli atti del Comune di Monza. – spiega Isabella Tavazzi, portavoce del comitato cittadino – Colombo dimentica anche un’altra cosa. Il precedente PGT Viganò prevedeva il deposito su un’altra area certamente meno impattante, a sud della Tangenziale Nord. Ma è stato il nuovo PGT varato dalla giunta Scanagatti, e quindi – insistiamo – da Colombo assessore all’urbanistica, a destinare quell’area esclusivamente ad uffici, rendendola indisponibile e aggregandola al mega intervento edilizio per il triplicamento del centro commerciale di Bettola. E anche questo è un fatto certo che sta inequivocabilmente agli atti del Comune”.

Per l’esponente della vecchia amministrazione cittadina, Claudio Colombo, il discorso sulla metro allunga delle ombre anche sul modo in cui il Comune di Monza, guidato dal sindaco Dario Allevi, sta pensando di cambiare il Pgt vigente.

CONFRONTO METRO – FERROVIA 
“Spiace anche sentire, da un esperto di mobilità come l’ing. De Bernardi, valutazioni che non stanno in piedi sul confronto metrò-ferrovia per quanto riguarda i tempi di percorrenza tra Monza e Milano. Il metrò avrà sette stazioni distribuite dentro la nostra città, mentre la ferrovia richiede di arrivare con altro mezzo sino alla stazione FS. Ignorare questi tempi aggiuntivi è scorretto. Così come è fuorviante ignorare i piani previsti da 15 anni per la Milano-Chiasso, che da qui al 2030 sarà sempre meno accessibile ai treni locali, a meno che non venga quadruplicata (cosa non prevista da RFI).
In generale, come cittadini siamo stanchi di vedere che le posizioni e le opinioni cambiano a seconda della convenienza politica del momento. Qui l’unica convenienza da tenere in considerazione è quella concreta di una grande città che ha bisogno di mobilità vera e urgenza di ridurre traffico e inquinamento. Nelle aree densamente urbanizzate di tutto il mondo, una linea metropolitana sotterranea è lo strumento cardine per ottenere risultati efficaci” conclude Hq Monza.

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