Cultura

Taglio del nastro: l’accademia filarmonica di Seregno trova casa

Dopo 30 anni di sedi precarie, viene inaugurata la nuova casa dell'Accademia Filarmonica di Seregno in via Luini 30.

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“Voglio andare a casa”. Lo diceva Jovanotti in una sua celebre canzone. Ma senza casa, suonare, non sempre è possibile. E per Seregno questo è un esempio calzante. “Con oggi si scrive una nuova pagina della storia della nostra città”. Le parole di Alessandro Sala, presidente dell’Accademia Filarmonica di Seregno sono più che eloquenti. Dopo tanti anni di vita itinerante, infatti, “Finalmente abbiamo trovato una casa, la nostra casa” – aggiunge entusiasta.

Un’inaugurazione, quella di domenica 26 novembre, seguita ed acclamata da un’ampia schiera di appassionati. Iniziata alle 10, con la celebrazione della Santa Messa nella Basilica di San Giuseppe, la cerimonia di inaugurazione è poi continuata all’esterno. La banda dell’accademica, seguita da un numeroso corteo, ha infatti attraversato il centro cittadino direzione via Luini 30. Nuova sede dell’Accademia Filarmonica.

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Al taglio del nastro, in assenza delle autorità cittadine e a seguito di una performance eseguita a dovere da parte della banda di Seregno, Monsignor Bruno Molinari ha fatto gli “onori di casa” eseguendo, egli stesso, il taglio inaugurativo.

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Una storia che dura da più di 30 anni, quella dell’Accademia Filarmonica e che, purtroppo, fino ad oggi non ha certo avuto vita facile. Nell’aprile del 2016, infatti, la cessazione del contratto di locazione del padiglione Colli di via San Benedetto, che era stato sottoscritto dal Comune di Seregno con la Fondazione Cabiati-Ronzoni, mise a dura prova il futuro artistico dell’accademia in barba ai risultati ottenuti negli ultimi anni.

Almeno una volta, è il caso di dirlo, non tutto il male vien per nuocere. Oreste Tagliabue, famigerato mobiliere e già direttore del coro “Il Rifugio“, conosciuto per aver inaugurato Expo Milano ha donato all’Accademia, tramite atto notarile firmato dall’intera famiglia Tagliabue, quella che una volta era la sua struttura espositiva di mobili.

Un gesto profondo, umano e da filantropo. Alessandro Sala, presidente dell’Accademia, ha voluto spiegare come, in verità, Tagliabue non sia un “semplice” benefattore. Il suo, spiega Sala, è un gesto che nasce da un passato che lega l’imprenditore brianzolo alla storia dell’Accademia attraverso un cordone ombelicale.

“Il maestro Giacomo Colombo – testimonia Alessandro Sala – padre di Marina, ossia mia moglie, dopo essersi sposato prese in affitto una delle proprietà dal padre di Oreste. Oggi, la famiglia Tagliabue, non solo ci ospita, ma ci dà propriamente una casa in cui poter vivere. Insomma, è come un cerchio che si chiude. Ed è con immensa gratitudine, così come riporta la targhetta commemorativa, che oggi lo ringraziamo.”

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“Ora che questa è veramente casa nostra e abbiamo tanti progetti in mente – conclude Sala puntando sul sociale –  voglio precisare che l’importanza di questa data non appartiene solo all’Accademia, non solo alla città di Seregno ma, più che altro, rappresenta una concreta opportunità che possiamo dare ai giovani di studiare musica”.

Massimo Chisari

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