Politica

Sindacati sotto la sede della Provincia “Basta tagli agli enti locali”

Parte oggi la mobilitazione nazionale contro il decreto enti locali 50/2017. Cgil, Cisl e Uil chiedono chiarezza circa i finanziamenti destinati alle province.

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I sindacati si mobilitano su tutto il territorio con l’obiettivo di modificare il decreto enti locali 50/2017. Questa mattina sotto la sede della provincia di Monza e Brianza ha avuto luogo il primo momento di protesta organizzato da Fp CGIL, CISL Fp, e UIL Fpl.

Un presidio che ha raccolto pochi partecipanti, ma dalle idee chiare: “L’iniziativa  serve a dare evidenza a quelli che sono problemi ormai noti a tutti- spiega Giuseppe Leone, responsabile della Funzione Pubblica per la CISL Monza-Brianza Lecco- Questa è una provincia incompiuta. Ci ritroviamo oggi con una carenza di fondi. Le scuole non vengono riparate, le scuole non sono messe a norma, ecc ecc. Mancano quindi quei finanziamenti che dovrebbero essere obbligatori. Ciò che noi chiediamo al governo oggi è innanzi tutto di fare chiarezza sulle province, e in secondo luogo di continuare a stanziare le risorse necessarie a far funzionare tutti i servizi necessari ai cittadini che la Provincia dovrebbe erogare”.

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Sulla stessa linea anche Tania Goldonetti della CGIL Monza e Brianza- Lecco. “Il presidio inizia oggi a livello nazionale su tutte le province – chiarisce la funzionaria responsabile comparto e dirigenza-Sono state stanziate meno risorse rispetto al previsto. Erano stati promessi 650 Milioni di euro per poter risanare le province e ristabilire tutti i servizi essenziali, in realtà con il decreto 50 ne sono stati stanziati solo 110. Quindi ad oggi abbiamo diverse province a rischio dissesto. Non c’è investimento in termine di risorse e non vogliono sbloccare il turn-over, quindi rischiamo che i servizi vengano tagliati e non ci sia nemmeno il personale per coprire quei pochi servizi attivi. In Regione Lombardia hanno intenzione di internalizzare la manutenzione delle strade, delle scuole e i trasporti, come già stanno facedo. Per noi il disegno è chiaro: non ti do risorse, non permetto di reintegrare il personale in pensione e porto via dell’attività. Sostanzialmente vogliono che le province si assorbano da sole. Quindi noi siamo qui proprio per sensibilizzare i cittadini rispetto a quello che sta accadendo”. 

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