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Parco di Monza, un milione di fedeli alla Messa di Popolo

Il Parco si è trasformato in una cattedrale a cielo aperto. Organizzazione "svizzera": ha funzionato senza intoppi.

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Per un giorno il parco si è trasformato in una cattedrale a cielo aperto con oltre un milione di persone. L’immagine suggestiva è stata evocata dal cardinale Angelo scola al termine della Messa di Popolo celebrata da Papa Francesco, mentre il dato ufficiale è stato fornito dalla diocesi di Milano. Immagini e numeri che testimonianza dai una giornata “perfetta” sotto il profilo organizzativo. I primi fedeli si sono presentati alle porte d’ingresso già alle 6 di mattina. Puntuali alle ore 8 i responsabili del servizio d’ordine hanno aperto i cancelli e, lentamente, i viali del Parco si sono riempiti di gente.

Alle 11 l’area dell’Ippodromo era praticamente piena, mentre Monza era deserta, un po’ come accadeva negli anni Settanta con l’Austerity e le domeniche a piedi. “Organizzazione svizzera – commenta un gruppo di fedeli arrivati da Verderio in pullman -. All’ingresso siamo stati controllati ma non ci sono stati disagi o code”.

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Molti anche quelli che sono arrivati in bici o a piedi. Addirittura dal lecchese e dalla bergamasca, ma anche da paesi più vicini come Biassono o Albiate. “Il gregge incontra il suo pastore – commentano -. Questa è una giornata particolare di condivisone”. I fedeli hanno atteso l’arrivo di Papa Bergoglio ingannando il tempo in modi diversi. In molti hanno cantato assieme agli artisti che si sono alternati sul palco, altri si sono riposati all’ombra di qualche vecchia pianta del Parco, altri ancora invece hanno improvvisato mini partire a pallone. Tra la folla anche i 28 pellegrini che da Albegno, Bergamo, sono venuti a piedi partendo a mezzanotte, con l’intenzione di donare al Pontefice una copia del Vangelo di Giovanni in bergamasco.

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Il Pontefice è arrivato al Parco di Monza alle 14.44, entrando nell’area per la Messa, da viale Cavriga. A bordo della Papamobile, ha attraversato i settori centrali, salutando e benedicendo la folla festante dei fedeli che al passaggio ha sventolato le sciarpe gialle e bianche. Imponente il servizio d’ordine, che per fortuna si è limitato a osservare e controllare, senza mai intervenire. Non sono mancate le situazioni un po’ sopra le righe. In un paio di circostanze alcuni runner un po’ troppo decisi hanno cercato di oltrepassare le transenne ma sono stati prontamente richiamati all’ordine. Attorno allora dell’Ippodromo sono stati dislocati quattro punti di ristoro dove per tutta la giornata hanno lavorato una decina di profughi di via Asiago. Anche il deflusso si è svolto in maniera regolare. “D’altro canto – ha commentato l’assessore alla Mobilità, Paolo Longoni, anche lui presente alla celebrazione assieme al sindaco, Roberto Scanagatti -, Gran Premio e concerti sono stati una bella palestra”.

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