Ape social riconosciuta solo ai camionisti dipendenti. Confartigianato: “Gli artigiani non sono conducenti di serie B”

Il Governo, infatti, sembra averlo destinato unicamente ai dipendenti autisti delle imprese di autotrasporto, escludendo gli artigiani e gli autonomi che guidano il proprio mezzo pesante e che svolgono le medesime mansioni gravose dei loro dipendenti.

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È nota la decisione del Governo di inserire in Legge di Bilancio per il 2017 l’APE, l’anticipo pensionistico per i lavoratori che hanno 63 anni e 20 di contributi, o che si trovino a non più di 3 anni e 7 mesi dalla maturazione del diritto alla pensione.

Tra le forme individuate, l’APE social consente di accedere alla pensione anticipata a costo zero e senza penalizzazioni, una vera e propria prestazione assistenziale erogata dallo Stato fino alla decorrenza della pensione. Tale modalità è però riservata unicamente a determinate categorie di lavoratori.

Tra coloro che svolgono attività usuranti e che, secondo quanto indicato dal Governo nella Legge di Bilancio, potranno beneficiare dell’anticipo di pensione, vi sono anche i conducenti di camion. Un riconoscimento certamente positivo vista la pesantezza della professione di autotrasportatore ma, come denunciato dai vertici di Confartigianato, gravemente limitato nella sua estensione.

Il Governo, infatti, sembra averlo destinato unicamente ai dipendenti autisti delle imprese di autotrasporto, escludendo gli artigiani e gli autonomi che guidano il proprio mezzo pesante e che svolgono le medesime mansioni gravose dei loro dipendenti.

«Si ha la sensazione che in questo Paese si usino due pesi e due misure: se il lavoro del conducente di veicoli pesanti è usurante, non è possibile né logico ritenere che lo sia solo se svolto in qualità di dipendente – Ha commentato Claudio Riva, Presidente della Categoria Trasporto di Confartigianato Milano-Monza Brianza – Auspichiamo una correzione di questa evidente disparità, certi che l’equità della richiesta non possa essere messa in discussione.”

Gli artigiani, oltre ad essere imprenditori gravati da una serie di responsabilità relative alla conduzione dell’impresa, sono anche lavoratori autisti, e ciò comporta doppi carichi di lavoro e inevitabilmente maggiore “usura”. Pertanto Confartigianato Trasporti considera questa discriminazione inaccettabile.

«La scelta del Governo dà un segnale pericoloso: sembra infatti considerare gli artigiani come lavoratori di serie B – sostiene il Presidente di APA Confartigianato Milano-Monza Brianza, Giovanni Barzaghi – L’Associazione è già attiva per sostenere i nostri imprenditori artigiani ed autonomi, auspicando che gli sia presto riconosciuto il diritto di accedere all’anticipo pensionistico social».

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