Cultura

“Il decostruzionismo” di Pastorelli in mostra a Seregno

In mostra al museo Vignoli ci saranno una ventina di quadri, fra nuovi dipinti del 2014 e importanti opere che hanno segnato il percorso artistico di Giovanbattista Pastorelli. Sabato 6 dicembre l'inaugurazione.

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Un grande ritorno. “Il decostruzionismo” di Giovanbattista Pastorelli sarà esposto da sabato a Seregno, città dove l’artista risiede da molti anni, al Museo Vignoli.

Pittore di lunga e intensa ricerca tecnica e poetica, è esploso, sul piano del riconoscimento culturale e del mercato, sin dagli anni Ottanta. Ciò, grazie alla sua originalissima forza espressiva, capace di catturare fruitori e collezionisti di ogni area geografica, tendenza ed esigenza. E grazie, anche, al fatto che la sua incessante passione e la sua intelligenza inventiva si sono misurate su un terreno poetico di punta, il famoso movimento detto Decostruzionismo.

Derivato dal costruttivismo sovietico, il movimento pittorico decostruzionista ha trovato recentemente validi artisti tra i quali Zaha Hadid, Frank O’Gehry, Peter Eisenman, Bernard Tschumi, Daniel Libeskind, Rem Koolhaas (attuale direttore della sezione Architettura della Biennale di Venezia) e proprio Giovanbattista Pastorelli che in Italia è considerato un vero caposcuola.

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Pastorelli nato a Sant’Agata d’Esaro (CS) nel 1952, dopo gli studi classici, si è rifugiato giovanissimo nella tranquilla Seregno dove ha iniziato ad assorbire le tecniche pittoriche dei più importanti esponenti dell’avanguardia degli anni Settanta e soprattutto il pensiero del filosofo francese di origine algerina Jaques Derrida fondatore della teoria decostruzionionistica. Pastorelli è stato del tutto affascinato da quel movimento internazionale. Al punto da indagarlo, studiarlo, riflettendo e sperimentando un mondo dalle forme assolutamente nuove. E così è diventato autore di punta sul versante dell’arte. In ciò sostenuto, da un editore famoso e militante, Gabriele Mazzotta, dal critico Edward Lucy-Smith che, su segnalazione di Carmelo Strano, lo ha annoverato nel volume New European Artists e da altri critici importanti come Brahim Alaoui, Pierre Restany, Marco Meneguzzo, e, particolarmente, Carmelo Strano, che oggi, professore ordinario di Estetica e Storia dell’Arte Contemporanea all’università di Catania, cura questa mostra. “La sua ricerca pittorica è un termometro sempre attivo, quasi un sismografo, verso un ecosistema, geografico e sociologico, di cui registra movimenti, atmosfere e anche segni anticipatori – sottolinea Carmelo Strano – Si tratta di un fatto di sensibilità sempre iperattiva, e non solo di studio o esperienza, sicché l’opera pulsa provocando godimento, anche della mente. Ed è da questi equilibri che nasce il fascino dei suoi dipinti complessi e semplici allo stesso tempo”.

In esposizione ci saranno una ventina di quadri, fra nuovi dipinti del 2014 e importanti opere che hanno segnato il suo percorso artistico. «Una forza espressiva che deriva dal mix delle sue origini culturali la Calabria, da un lato, sua terra d’origine, e la Brianza, dove vive e lavora da molti anni» commenta il sindaco di Seregno Giacino Mariani.

La mostra, organizzata da Mikeroart (Associazione Artistico Culturale) e patrocinata dal Comune di Seregno, sarà inaugurata sabato 6 dicembre alle ore 18 e poi sarà visitabile secondo i seguenti orari: il giovedì dalle 18.00 alle 22.00; il sabato dalle 16.00 alle 20.00; la domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 20.00 (ingresso gratuito).

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