Oltre 500 le pergamene antiche che si erano volatizzate nella chiesa di Sant’Agata a Cremona. Il fatto risale a inizi di febbraio quando il parroco accortosi del furto aveva denunciato il fatto ai carabinieri. I 563 esemplari risalgono al periodo storico compreso tra l’XI e il XVI secolo.
Sono così scattate le indagini a cura dei militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Monza coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cremona, con il supporto dell’Archivio di Stato di Cremona.
Gli uomini dell’arma in pochi mesi sono riusciti a recuperare 277 delle pergamene trafugate per un valore di due milioni di euro.
Gli esemplari sono stati recuperati presso un restauratore ed una abitazione in provincia di Cremona, nonché in abitazioni private delle province di Mantova e Milano.
Le indagini, tuttora in corso, hanno consentito di scoprire che i beni culturali erano stati acquistati dagli utenti finali, direttamente dall’autore del furto o nei mercatini settimanali itineranti nelle province di Cremona e Mantova.
Sette sono le persone indagate per l’accaduto, si tratta di pensionati ed antiquari residenti nelle province di Bergamo, Cremona e Mantova e a loro sono contestati, a vario titolo, le ipotesi di reato di riciclaggio, ricettazione, furto aggravato ed acquisto di cose di sospetta provenienza.
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