Cultura

Musei Civici di Monza, il luogo che la città attendeva per il suo patrimonio artistico

Questa mattina alle ore 11 è stata inaugurata la Casa degli Umiliati che ospita in 900 metri quadrati 140 opere che rappresentano la storia della città.

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Anche Monza ha i suoi musei civici. Questa mattina alle ore 11 è stata inaugurata la Casa degli Umiliati che ospita in 900 metri quadrati 140 opere che rappresentano la storia della città.

Un sogno che si realizza, perchè era dal 1984 che la città di Teodolinda attendeva di riavere un luogo degno per ospitare le collezioni che le appartengono. Trent’anni lontane dagli occhi, ma sopratutto dal cuore dei monzesi. La chiusura sia dei nuclei della Pinacoteca Civica, ospitata nell’ala nord della Villa Reale, e sia del Museo Storico, che negli anni Sessanta fu allestito in Arengario, portarono i tesori artistici ad assere accatastati per un Trentennio nel caveau della Reggia. Mai dimenticati, nè dalle amministrazioni che si sono susseguite, nè dagli abitanti di Monza e in primo luogo dagli “Amici dei Musei”, oggi erano tutti presenti in via Regina Teodolinda a celebrare un momento storico della città. Una svolta non solo culturale.

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Passo dopo passo chiunque visiterà queste stanze potrà non solo ripercorrere le stagioni artistiche della città, ma anche i cambiamenti che la città stessa ha vissuto nel corso dei secoli, dal punto di vista sociale, dal punto di vista urbanistico ben rappresentate pennellata dopo pennellata, dagli artisti.

E allora entrando si resterà sorpresi dalla sezioni che si susseguono, dalle “Storie di pietra” nel chiostro del palazzo e all’ingresso del museo, con le testimonianze archeologiche e le tracce della città medievale, dalle opere custodite al primo piano, dove, tra l’altro si troveranno le grandi tele dell’ottocento monzese, e dalle opere del Novecento, quelli degli anni 20 fino al premio nazionale di pittura “Città di Monza”. E non si incontrano solo le opere di Mosé Bianchi, di Pompeo Mariani o di  Anselmo Bucci, solo per citarne alcuni, ma anche di Birolli, di Carlo Fossati, pittore di origini monzesi o di Emilio Borsa.

E poi c’è la statua della “Leda e il cigno” di Arturo Martini o una vera chicca come il cartone preparatorio dell’affresco del soffitto della saletta reale della Stazione di Monza realizzato da Mosè Bianchi. C’è anche “Quarto Stato” al femminile, ovvero il “Ritorno dalla filanda” del 1890 di Eugenio Spreafico, un’opera che ricorda la più nota opera di Pellizza da Volpedo nel 1901.

Il percorso espositivo è caratterizzato da una vena fortemente storica, infatti non a caso si chiude con le stagioni artistiche dell’Isia, acronimo di Istituto superiore per le industrie artistiche, le prime biennali monzesi (che poi sfociarono nelle più note Triennali milanesi, ndr), fino ad una sezione dedicata alla ceramica.

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“Nel museo è esposto meno di un decimo del patrimonio artistico della città – ha affermato Dario Porta, curatore dell’esposizione che ha aggiunto – nei nuovi musei c’è uno spazio anche per le mostre temporanee che consentirà a rotazione di esporre e approfondire temi e autori legate al repertorio delle civiche raccolte”.

Fondati nel 1935, organizzati inizialmente intorno all’importante nucleo collezionistico arrivato al Comune nel 1923 dal lascito di Eva Galbesi Segré, arricchito poi da donazioni e acquisti, oggi nel centro della città ritornano i musei civici di Monza.

Oggi il museo sarà aperto al pubblico, con un biglietto d’ingresso a prezzo speciale: 3 euro per gli adulti e gratis per i ragazzi fino ai 16 anni. Dal 29 giugno (per tutto il periodo estivo, fino a settembre) la Casa degli Umiliati rimarrà aperta il mercoledì dalle 15 alle 18, il giovedì dalle 15 alle 18 e dalle 20 alle 23, il venerdì, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Il costo del biglietto intero sarà di 6 euro; 4 euro il prezzo ridotto, riservato ai ragazzi tra i 6 e 18 anni, agli studenti universitari con libretto, agli over 65, alle scolaresche e ai gruppi. 

 

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