Ambiente

Parco e Autodromo: il Comitato promette dura battaglia

Il Comitato per il Parco "Cederna" annuncia una nuova battaglia sullo sfondo delle possibili variazioni che l'autodromo di Monza dovrà operare per mantenere la propria posizione all'interno del calendario della Formula Uno. E arriva la prima udienza del ricorso al Tar su concessione Sias.

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«Meno danni e più sensibilità ambientale per il dopo Gp 2013», e a dirlo è lo stesso Comitato per il Parco “Antonio Cederna”, nella consueta conferenza stampa del post weekend motoristico; ma la tregua, cui queste affermazioni lascerebbero intendere, è solo abbozzata.

Sullo sfondo c’è una nuova battaglia, o meglio, ci potrebbe essere. «Si prospetta la possibilità di ulteriori modifiche al circuito come ricatto per mantenere il gp a Monza anche dopo il 2016 – commentano dal Comitato – e il nostro è un totale rifiuto a questa ipotesi. Vogliamo continuare così? Siamo sicuri che la cittadinanza sia disponibile ad accettare una nuova erosione del Parco che, ricordiamo, è un monumento che ha più di duecento anni, non un qualsiasi prato di periferia?».

Insomma, Monza dovrà cambiare per tenersi il Gran Premio oltre il 2016, parola e musica di Bernie Ecclestone e coro unanime di Roberto Maroni, Carlo Edoardo Valli e autorità varie che nei giorni scorsi hanno commentato e difeso la presenza brianzola nel calendario del circus. In che modo? Ancora non è dato sapersi; di certo, però, per il Comitato sarà battaglia, «come nel 1994, come nelle grandi decisioni che hanno riguardato la vita e la salute del Parco di Monza».

Non solo, il prossimo 28 novembre è fissata la prima udienza al Tar per il ricorso presentato nel 2008 dal Comitato e dalle sezioni regionali di Legambiente, Italia Nostra e WWF Italia sulla concessione di 19 anni da parte dell’allora giunta monzese a Sias per la gestione dell’Autodromo. Tra gli altri punti in particolare è stato contestato «l’affidamento della concessione a trattativa privata senza il necessario svolgimento di una gara e il canone canone annuale di 800mila euro, ridicolo rispetto alla consistenza delle strutture date in concessione e al loro intensivo utilizzo commerciale».

In chiusura, il derby “fratricida” con Ecostore, che ha recentemente raggiunto un accordo con Aci per la piantumazione di 10.000 alberi per compensare le emissioni di C02 del Gp. «A Monza? No, in Alaska e Madagascar. – chiosano dal Comitato – Dubitiamo che qualcuno potrà andare in Alaska o Madagascar a verificare. In ogni caso, la compensazione non annulla il fatto innegabile che l’inquinamento prodotto dall’attività motoristica all’interno del Parco ha provocato e continuerà a provocare danni al patrimonio naturalistico, come dimostra la constatazione che la zona del Parco in cui gli alberi sono in condizioni peggiori è proprio quella dell’autodromo. Per queste ragioni riteniamo molto grave che Ecostore si sia prestata a questo trucco e, raccogliendo quanto è stato suggerito da molti suoi clienti, il Comitato per il Parco A. Cederna invita coloro che desiderano tutelare il complesso Parco/Villa a boicottare Ecostore e annuncia che attiverà presto un mail bombing di protesta all’azienda che, con questa azione, ha vanificato in un colpo la sua ispirazione “ecologica”».

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