Salute

La Sport Therapy del Centro Maria Letizia Verga diventa sperimentazione europea grazie a un bando

Il Centro monzese ha vinto il bando di ricerca multicentrico internazionale ‘FORTEe project’ della Commissione Europea, che vede coinvolti otto Paesi.

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L’eccellenza è stata premiata ancora una volta. I ricercatori del Centro Maria Letizia Verga di Monza hanno vinto il bando di ricerca della Commissione Europea ‘FORTEe project’. Il progetto ha l’obiettivo di dimostrare che l’esercizio fisico e lo sport sono efficaci per contrastare le problematiche legate alla malattia e alle terapie nei bambini e adolescenti affetti da patologie oncologiche e per migliorarne la qualità di vita. Il progetto, appena partito, verrà finanziato con 700.000 euro, ha una durata di 5 anni e si concluderà nell’agosto del 2026.

Al centro monzese, gestito dalla Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma (MBBM), ogni anno vengono curati più di 90 nuovi bambini e adolescenti affetti da leucemia, linfoma o altre patologie del sangue. Il Centro è stato selezionato proprio per la sua storia di eccellenza nella cura di questi giovani pazienti  e per il progetto di ricerca già in atto sull’impatto dello sport e dell’esercizio di precisione nei pazienti.

IL PROGETTO FORTEe

FORTEe è un progetto multicentrico internazionale di ricerca scientifica al quale hanno aderito 16 istituzioni in 8 paesi europei – Spagna, Italia, Germania, Inghilterra, Francia, Romania, Slovenia e Danimarca – coordinati dall’Università Johannes Gutenberg di Mainz, in Germania.

Il progetto FORTEe è suddiviso in sette work packages e la Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma (MBBM), ente gestore del Centro Maria Letizia Verga, sarà il leader del work package dedicato alla sperimentazione clinica. A dirigere il progetto il professor Andrea Biondi, direttore scientifico del Centro Maria Letizia Verga e la professoressa Adriana Balduzzi, pediatra e responsabile del centro trapianti. Altro centro italiano è l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che partecipa al progetto per la parte di sperimentazione sui tumori solidi pediatrici.

“Siamo molto orgogliosi di questo importante riconoscimento che premia l’attività che stiamo portando avanti con grande impegno. -commenta Francesca Lanfranconi, medico dello sport e ricercatore in fisiologia dell’uomo presso il Centro Maria Letizia Verga:- Fino a pochi anni fa al Centro l’attività sportiva veniva proposta solo ai bambini a fine terapia e in buone condizioni di ripresa dalla malattia. Visti i buoni risultati, oggi tutti i nostri pazienti affetti da emopatia maligna o sottoposti a trapianto di midollo vengono presi in carico nel percorso della Sport Therapy affinché possano beneficiare di un allenamento che si propone di mantenere efficienti muscoli, polmone, cuore e tutti gli organi che vengono stressati dalla terapia”.

La Sport Therapy al Centro MLV è attiva dal 2017

Il progetto di ricerca “Sport Therapy” presso la Clinica Pediatrica della Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua Mamma è partito nel 2017 e da allora sono stati accolti circa 400 pazienti, dai 18 mesi ai 22 anni, di cui il 25% sottoposto a trapianto di midollo osseo, per un totale di oltre 10.300 allenamenti. Tra gli sport che i pazienti possono praticare ci sono il golf, l’arrampicata su una parete attrezzata, il calcio e la bicicletta senza pedali. Gli allenamenti si svolgono sia nelle camere di degenza del centro trapianti, del reparto di ematologia e del day hospital, sia negli spazi specificatamente dedicati all’attività, che sono la palestra, che ha una superficie di 160 mq, e la terrazza esterna, di 400mq. Il tutto è sotto la supervisione dalla professoressa Balduzzi, mentre la dottoressa Francesca Lanfranconi, si occupa di coordinare il gruppo di lavoro composto da oltre 15 professionisti.

I PAZIENTI COINVOLTI IN FORTEe

Al progetto FORTEe parteciperanno 450 bambini, adolescenti e giovani adulti – children, adolescents and young adults, i cosiddetti “CAYA” – con tumori del sangue o di organi solidi reclutati nei centri che aderiscono al progetto nei vari Paesi, con l’obiettivo di dimostrare che l’esercizio è sicuro e che, anzi, può essere di supporto alla terapia oncologica.

Durante i trattamenti per tumore, infatti i CAYA hanno problematiche legate alla malattia, ai trattamenti per contrastare il tumore, alla forzata immobilità. L’esercizio fisico e lo sport, supervisionati e continuamente adattati alle condizioni cliniche di questi pazienti, sembrano essere un valido aiuto nel loro percorso di terapia. Tuttavia, non è ancora stato dimostrato definitivamente l’impatto dell’allenamento di precisione nei CAYA con patologia tumorale.

GLI OBIETTIVI DI FORTEe

Il progetto di ricerca FORTEe si inserisce in questo vuoto conoscitivo e vuole dimostrare che l’esercizio fisico e lo sport sono una terapia sicura e potenzialmente efficace per contrastare la fatica, mantenere forza, capacità aerobica, coordinazione ed agilità e per migliorare la qualità di vita dei CAYA. Inoltre, ci sono evidenze preliminari che una migliore efficienza dei sistemi che servono per svolgere esercizio fisico, come cuore, polmone, e sistema muscolo-scheletrico, possano sostenere il sistema immunitario nella lotta contro il tumore, in sinergia con i farmaci e trattamenti oncologi.

In aggiunta, FORTEe ha come obiettivi anche lo sviluppo di tecnologie digitali innovative, come la realtà aumentata, per incrementare la motivazione e il coinvolgimento dei pazienti CAYA, e l’implementazione di linee guida per l’effettuazione di esercizio fisico e sport come terapia negli ospedali pediatrici d’Europa e nel mondo.

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