Mobilitazione

Gli anti Pedemontana di Desio: “Apl risponda in un’assemblea pubblica”

Civiche e gruppi ambientalisti chiedono al Comune di Desio di sollecitare Pedemontana a chiarire tempi dei cantieri e dei finanziamenti e provvedimenti viabilistici.

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Una manifestazione "no Pedemontana" a Desio. - Foto d'Archivio

Rimbalza in primo piano la questione viabilità rispetto ai cantieri che Pedemontana si appresta ad aprire sui territori delle tratte B2 e C. E che potrebbero ragionevolmente compromettere la situazione già difficile del traffico sulle strade locali brianzole. Oggi, 17 aprile, a sollevare il tema sono Coordinamento No Pedemontana, Legambiente Desio, Gruppo Espropriandi, Gruppo Suolo Libero. Come i gemelli di altri territori, tengono ferma la loro posizione di contrarietà generale a tutta l’opera, ma parallelamente entrano nel merito delle questioni che la fase esecutiva aprirà inevitabilmente.

L’impatto dei numerosi e grandi centri operativi delle attività di realizzazione dell’infrastruttura si preannuncia importante e da più fronti si rimprovera ad Apl di non avere ancora chiarito dettagli del cronoprogramma dei cantieri e valutazioni sull’impatto che avranno sul traffico locale per anni. Diversi territori hanno già espresso preoccupazione attraverso istituzioni, comitati o associazioni. A Lesmo No Pedemontana ha organizzato una serata pubblica molto partecipata (in foto, sotto) trasmettendo ai tanti presenti una sintesi dei documenti e i timori per la viabilità intorno a Sp7 ed Sp 35. A Seveso civiche e gruppi ambientalisti anche dei comuni limitrofi hanno chiesto chiarimenti su questioni cruciali come le operazioni di bonifica dalla diossina dei terreni coinvolti e le opere di compensazione viabilistiche.

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LA LETTERA APERTA DI DESIO SU PEDEMONTANA

Desio si aggiunge al coro con un comunicato diffuso oggi, una lettera aperta alla Commissione Ambiente Mobilità Infrastrutture del Comune di Desio con un obiettivo preciso: convincere le istituzioni locali a pretendere da Pedemontana risposte a una serie di quesiti: “Quali sono le conseguenze sulla viabilità durante e dopo i lavori, nei diversi quartieri interessati? Quali sono le conseguenze sulla qualità dell’aria e con tutte le prevedibili conseguenze per la salute pubblica dovuti al numero enorme di camion di movimento terra durante i lavori? Quali sono – se ci sono – le misure preventive a questo riguardo a protezione della salute della popolazione”?

SERVE UNA COMUNICAZIONE TRASPARENTE

A questi dubbi si aggiungono, nella lettera aperta degli ambientalisti di Desio, quelli legati alla comunicazione da parte dei vertici di Pedemontana sull’inizio dei lavori. “Da mesi la Società ha intrapreso una campagna mediatica sull’imminente, ma mai effettivamente definito, avvio dei cantieri e sulla solidità della società dal punto finanziario – si legge nella lettera aperta – Una bulimia di interviste e dichiarazioni che però a dispetto dell’enfasi trionfalistica, non trovano riscontro nei fatti e diventano talvolta contradditorie aumentando la confusione e segnalando poco rispetto per i cittadini e le cittadine. Se la data di inizio è vaga in compenso si sposta in avanti la data di prevista di conclusione lavori; ancora a dicembre 2023, nel corso della kermesse alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e Assessori Regionali a Meda il presidente Roth prevedeva la fine dei lavori delle tratte B2 e C per il 2026, ma nelle ultime dichiarazioni a mezzo stampa il direttore Fusco l’ha già spostato al 2027“.

DESIO CHIEDE CHIARIMENTI SUI FINANZIAMENTI A PEDEMONTANA

Altro capitolo sotto i riflettori: la situazione dei finanziamenti miliardari che dovrebbero sostenere l’intero progetto. In gran parte attraverso la Banca Europea per gli Investimenti (Bei). Gli ambientalisti e le civiche di Desio citano la risposta che Bei ha recentemente dato all’europarlamentare democratico Brando Benifei, nella quale la banca “ha chiarito di non aver ancora erogato alcun finanziamento e di non aver informazione ufficiale da parte di APL in merito cambiamenti sul progetto nella tratta D che invece sappiamo esser stata modificata in tratta D Breve, fatto che potrebbe inficiare il finanziamento Bei che rappresenta la parte più rilevante delle risorse teoricamente a disposizione”, riporta la lettera aperta.
La decisione del Consiglio dei Ministri di inserire nel 4° decreto PNRR del 2 marzo, la possibilità di utilizzare questi fondi a copertura di eventuali indebitamenti della Società Pedemontana è un altro punto citato nella lettera dei gruppi anti-Pedemontana di Desio come segnale di “instabilità finanziaria”.

PEDEMONTANA ORGANIZZI UN’ASSEMBLEA PUBBLICA

La lamentata scarsa trasparenza sull’intero procedimento porta i firmatari a chiedere “alla Commissione e alla Amministrazione Comunale di sollecitare Società Autostrada Pedemontana Lombarda ad organizzare un incontro chiarificatore pubblico e aperto agli interventi delle cittadine e dei cittadini su tutti questi temi”.

 

 

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