Animali in salvo

Recupero animali da laboratorio: lavoro record alla Collina dei conigli

La collina dei conigli recupera animali da laboratorio inutilizzati dal 2005. Con le sue tre sedi, di cui una storia a Monza, ha salvato nel 2023 oltre 1000 tra conigli, cavie, topi e ratti. I volontari si dividono tra il lavoro e la ricerca di nuove forze.

Cavie 2 a La Collina dei Conigli

Una sede storica, presente dal 2005, a Monza, prima nel parco e adesso in una struttura appositamente acquistata. Tutta dedicata al salvataggio degli animali da laboratorio. La collina dei conigli, con il lavoro dei suoi volontari, continua a stupire per la dedizione nel recupero degli animali da laboratorio. La normativa europea è sempre più rigida. Tuttavia l’associazione che ha sede a Monza, Torino e Genova riesce a districarsi tra le leggi e nel 2023 salva oltre 1000 animali da laboratorio inutilizzati.

Stefano Martinelli, presidente de La Collina dei Conigli

Il recupero degli animali da laboratorio e la legge

Le leggi europee in materia di recupero di animali da laboratorio sono stringenti, ma la tenacia del presidente monzese Stefano Martinelli, non teme ostacoli: “Alcuni animali a fine sperimentazione o non utilizzati,  possono lasciare il laboratorio ed essere recuperati in strutture idonee, come la nostra. Dipende ovviamente se rispondono a determinati requisiti”. La legge italiana, che recepisce la direttiva europea, impone che il recupero sia riservato ad animali considerati di affezione. In sintesi quelli che possiedono il passaporto sanitario. “Però esiste anche la possibilità di recuperare animali da compagnia che di norma non necessitano di questo documento – prosegue Martinelli -. Si tratta appunto di roditori, cavie e conigli. Animali per cui il ministero nel 2021 ci ha autorizzato (unica associazione attualmene operativa in Italia) con un decreto ministeriale.”

Il dialogo con i laboratori italiani: l’obiettivo è ‘più animali recuperati’

Tutti i roditori e i conigli recuperati dall’associazione provengono da laboratori italiani, sparsi per lo più nel nord. Si tratta generalmente di istituti di ricerca universitari, con i quali è più facile interagire, secondo Martinelli. Questi hanno forse un occhio di riguardo maggiore per gli animali non impiegati. Ci sono poi gli istituti di ricerca nazionali, come il Mario Negri, che mostra  grande attenzione e rispetto per gli esemplari. “Per questo istituto è indice di assoluta qualità restituire il maggior numero di animali non impiegati nella sperimentazione – aggiunge il presidente della Collina dei Conigli -. Loro ci consegnano principalmente gli animali dei gruppi di controllo. Quelli a cui non viene, per esempio, somministrato il farmaco e che servono  per capire gli effetti tra chi riceve una sostanza e chi non la riceve. Anche il laboratorio universitario di Pisa è sempre più attento all’utilizzo degli animali da laboratorio. La prova è che per diversi esperimenti invece degli animali utilizzano degli organoidi”.

Un ratto recuperato dai volontari

Una nuova vita per gli animali recuperati

Il recupero di conigli, ratti e cavie comporta un lavoro notevole per l’associazione. “Lo scopo finale è che gli animali vengano adottati – prosegue Martinelli -. Questo comporta un l’impegno enorme perché prima interviene il veterinario per valutare il loro stato di salute e per la sterilizzazione. In un secondo tempo inizia l’opera dei volontari soprattutto per la costruzione di un rapporto con l’umano, che in laboratorio non hanno mai avuto”. Alcuni conigli, infatti, sono molto spaventati perché abituati a essere afferrati e c’è bisogno di un vero e proprio programma di riabilitazione per poter valutare un inserimento in famiglia. Per quanto riguarda le cavie, poichè dai laboratori arrivano solo maschi, è necessario inserire delle femmine in un numero variabile, per evitare problemi di competizione. In questo caso si ricorre a cavie per esempio recuperate dall’Ats, come casi di maltrattamento. I topi ‘monzesi’ sono invece solo in transito: nella sede di Torino li aspettano stanze più grandi dove poter correre in libertà.

Il coniglio Homer

La Collina ha bisogno di braccia e fondi

Ogni anno sono oltre 300mila i topi sacrificati alla ricerca. 110mila  i ratti, 15 mila le cavie, 13 mila i conigli. A una parte di essi, che scampa alla soppressione, viene data una nuova possibilità di vita grazie al recupero. Ma perché questa opportunità si concretizzi c’è bisogno di braccia e cuori. “Non c’è solo la pulizia delle gabbie e la cura quotidiana nella nostra associazione – conclude Martinelli -. Abbiamo una grande necessità di persone che possano anche seguire gli aspetti burocratici dell’associazione, come la promozione, le adozioni, la comunicazione, l’organizzazione di eventi che possano sostenere le spese che abbiamo”. Il mantenimento degli animali è un grosso costo, e ad esso si affianca il debito per pagare la sede. L’associazione ha acquistato con le sue sole forze la casa in via Bande Nere, dopo aver dovuto lasciare la vecchia sede concessa nel parco di Monza. “Il recupero degli animali da laboratorio è un’attività molto complessa. Noi continuiamo a crederci, anche con un briciolo di follia qualche volta”. Attualmente l’associazione conta circa una ventina di volontari, ma ne servirebbero molti di più.

Crescere in consapevolezza aiuta a sacrificare meno animali

Un’ultima battuta del presidente è un invito a essere consapevoli di quanto la sperimentazione sugli animali sia ancora molto diffusa e non solamente legata all’industria farmaceutica. “La maggior parte delle persone pensa che gli animali vengano impiegati solo per testare nuove cure – conclude Martinelli -. In realtà non è proprio così. Sulla Gazzetta Ufficiale sono stati pubblicati recentissimamente dei dati relativi al 2018 che illustrano come l’uso massiccio degli animali in laboratorio avvenga anche per la ricerca di base (cioè se una sostanza può creare danni),  oppure solo per controlli di produzione”. C’è da sperare che il futuro riservi opportunità diverse di studio che non contemplino gli animali, ma nel frattempo è bene porre maggiore attenzione ai nostri stili di vita. E se qualcuno volesse dare una mano a tutti questi animali, le porte della Collina dei conigli sono aperte: basta chiamare il 331 3098789.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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