Consumo di suolo

Giussano, dal prato all’ecomostro: protesta degli ambientalisti contro il centro cottura

Con l'avanzare dei lavori, si riaccendono le proteste: Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" ribadisce il no categorico al consumo di suolo

Giussano protesta ambientalisti
Il prima e dopo del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"

Giussano. “Stop al consumo di suolo”, lo dicono a gran voce gli ambientalisti del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” che tornano a puntare il dito contro il centro cottura dei supermercati Iperal che sta sorgendo al confine tra il comune di Giussano e quello di Arosio. Un polo produttivo la cui superficie territoriale complessiva è di 41.229 metri quadrati, con superficie lorda di pavimento pari a 27.707 metri quadrati. Un eco-mostro secondo gli ambientalisti che, non solo porta via una grossa fetta di area verde, ma avrà anche un preoccupante impatto viabilistico. Di tutt’altra opinione, invece, il sindaco Marco Citterio che, già nel 2022, aveva dichiarato: “sarà un polo di eccellenza dove le materie prime saranno trasformate a scopo alimentare, una filiera che porterà indotto per la nostra città. Ci attendiamo importanti ricadute sociali, occupazionali ed economiche per il territorio”.

CENTRO COTTURA IPERAL, A GIUSSANO PROTESTA DEL CIRCOLO AMBIENTALE “ILARIA ALPI”

“Noi come Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” abbiamo più volte espresso la nostra netta contrarietà ai nuovi capannoni, questo fin dalle prime fasi della procedura amministrativa dei Comuni di Arosio e Giussano, che però hanno respinto le osservazioni presentate dalla nostra associazione, autorizzando la costruzione del ‘centro di cottura’ – commenta Roberto Fumagalli, presidente del Circolo – Si tratta dell’ennesimo scempio del territorio, l’ennesimo consumo di suolo in Brianza, in una delle aree più cementificate d’Italia: Arosio e Giussano già ora hanno circa la metà del loro territorio comunale coperto da cemento e asfalto!”

E aggiunge: “Ricordiamo tra l’altro che l’area interessata è posta a confine con il Parco Valle Lambro. La nostra richiesta ai Comuni interessati chiedeva anche di considerare la possibilità di
indirizzare l’intervento urbanistico su un’area dismessa, evitando quindi nuovo consumo di suolo”.

DA PRATO A ECOMOSTRO: ECCO DOVE STA SORGENDO IL POLO PRODUTTIVO

Il centro cottura criticato dagli ambientalisti si trova a nord di Giussano ed è delimitato a sud dal tracciato della SP102, ad ovest dalla via Valassina, a nord e ad est dal confine con Arosio ed è posto nelle immediate vicinanze alla Strada Statale 36. Il progetto  prevede la realizzazione di un edificio dotato di magazzino automatizzato con un complesso sistema di impianti tecnologici in grado di mantenere costante la situazione climatica interna per la lavorazione e conservazione dei prodotti alimentari oltre a ulteriori opere necessarie a fini produttivi e logistici.

Giussano protesta ambientalisti

NON SOLO CEMENTIFICAZIONE: GUAI IN VISTA ANCHE PER LA VIABILITA’. 

Come detto, il via libera del comune di Giussano alla costruzione del centro cottura era stato dato nel novembre 2022. Nonostante sia passato più di un anno, e l’edificio cresce giorno dopo giorno, le polemiche di ambientalisti e cittadini però non si sono fermate. Sui social sono ancora tante le persone che si lamentano dell’ennesimo atto di cementificazione del suolo brianzolo. Anche se non è solo questo il problema, come spiega ancora Fumagalli: ”

In queste settimane molti cittadini stanno commentando via social la comparsa del nuovo ‘ecomostro’, sottolineando anche che, una volta in funzione, il centro determinerà un sicuro aumento del traffico di camion e camioncini, che non faranno altro che accrescere le code soprattutto lungo la Novedratese, già oggi spesso intasata”.

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