Le osservazioni

Il futuro del Golf nel Parco di Monza, tuonano gli ambientalisti: “Non lo vogliamo”

Le associazioni sottolineano la necessità di un cambiamento radicale, !riaffermando il diritto dei cittadini a una fruizione completa del Parco pubblico, liberato da privilegi che danneggiano la collettività.


L’attesa per il futuro della concessione dell’area del golf nel Parco di Monza si protrae ulteriormente poiché la gara per il rinnovo del contratto con il Golf Club Milano non sarà pubblicata entro la scadenza del 31 dicembre. Di conseguenza, il Consorzio di gestione della Villa Reale è pronto a firmare una nuova proroga tecnica, estendendo così l’accordo esistente, in scadenza a fine anno, per un periodo supplementare. La decisione di posticipare la pubblicazione della gara riflette la complessità delle questioni legate a questa concessione e la necessità di affrontare dettagli fondamentali per il futuro dell’area del golf nel contesto del Parco di Monza.

Il futuro del Golf Club nel prestigioso Parco di Monza è oggetto di intense riflessioni e proposte avanzate dal Comitato per il Parco Antonio Cederna e dal Comitato “La Villa Reale è anche mia”. Un appello per un cambiamento deciso nell’utilizzo di un’area monumentale simbolo dell’Italia, che è al centro di un dibattito sulla sua destinazione e gestione.

Il Master Plan recentemente approvato, secondo le associazioni, ha deluso gli obiettivi di restauro dei valori storici, architettonici, naturalistici e paesaggistici del complesso monumentale. La discussione si è focalizzata principalmente sulla concessione del Golf Club Milano, occupante un’ampia porzione del Parco da oltre 100 ettari, e sulle proposte avanzate per ridefinire il futuro di questa area.

Il Golf Club ha presentato una proposta di concessione di 30 anni, con un affitto annuo di 600.000 euro, sollevando diverse critiche. Il Comitato per il Parco e l’associazione “La Villa Reale è anche mia” hanno esposto diverse considerazioni e proposte in un incontro pubblico del 23 novembre 2023.

Tra i punti chiave delle riflessioni e proposte, riconsegnare lo spazio al pubblico. Le associazioni chiedono la definizione di un nuovo contratto di concessione con una durata massima di 2-3 anni, non prorogabili. Al termine di questo periodo, l’area dovrebbe essere irrevocabilmente restituita al Consorzio, garantendo il ritorno degli spazi al pubblico.

Rivalutare il canone annuo: gli ambientalisti propongono inoltre una revisione del canone annuo, considerando il valore storico e paesaggistico dell’area e il profitto derivante dall’utilizzo esclusivo di un sito così prestigioso. Spazio poi al progetto di naturalizzazione, “Un impegno per uno studio e la realizzazione di un progetto di naturalizzazione dell’area, ispirato al disegno originario del Parco. Questo progetto dovrebbe essere elaborato entro il termine del nuovo contratto di concessione” spiega la portavoce Bianca Montrasio.

Le associazioni sottolineano la necessità di un cambiamento radicale, !riaffermando il diritto dei cittadini a una fruizione completa del Parco pubblico, liberato da privilegi che danneggiano la collettività. La proposta mira a una riqualificazione globale del Parco e in particolare dell’area soggetta alla concessione del Golf Club”.

Insomma il dibattito aperto su questi temi cruciali per il patrimonio culturale e naturalistico di Monza continua.

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